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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 20, 2022

SAN GIUSTO D’ORO A SINAGRA, TARGA IN RICORDO DI MONESTIER

Si è tenuta nel Municipio di Trieste, nella sala del consiglio comunale, la cerimonia di premiazione del San Giusto d’oro 2022. La statuetta quest’anno è andata a Gianfranco Sinagra, la targa speciale è in ricordo di Omar Monestier. Il premio – nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti e giunto alla 56.a edizione –  è organizzato dall’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, con la collaborazione del Comune di Trieste e il sostegno della Fondazione CrTrieste.

“Quello al professor Sinagra – spiega Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg – è un premio a un’eccellenza sanitaria: un medico sempre vicino ai pazienti, un docente appassionato nell’insegnamento, un dirigente sotto la cui guida la cardiologia triestina ha consolidato la sua posizione di punto di riferimento nel settore, a livello nazionale e internazionale. Il suo curriculum, che non ha bisogno di commenti, racconta anche la storia di uno dei tanti figli del Sud che hanno trovato nuova casa a Trieste, contribuendo a farla grande. Ed è bello immaginare una sorta di filo rosso fra il premio di quest’anno e quello conferito nel 1986 al professor Fulvio Camerini, padre della cardiologia triestina, che di Sinagra è stato maestro”.

“In un momento storico segnato da una pandemia che purtroppo non è ancora stata sconfitta – aggiunge il presidente Assostampa -, questo premio vuole essere anche un riconoscimento a tutta la sanità triestina, a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori, che hanno lavorato e continuano a lavorare ogni giorno per salvare tante vite umane”.

La targa in ricordo di Omar Monestier vuol invece essere un tributo all’impegno che il direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto ha saputo perseguire sin dal suo arrivo a Trieste nel gennaio 2021, per consolidare un rapporto di fiducia fra le istituzioni, la cittadinanza e lo storico quotidiano giuliano. La passione che coltivava verso la professione giornalistica, intesa quasi come una “missione” per informare i lettori nel modo più oggettivo e trasparente possibile, gli aveva permesso, pur arrivando nel capoluogo regionale da direttore del Messaggero Veneto, di conquistare la fiducia anche della città e dell’ambiente giornalistico triestino. “Il cordoglio unanime suscitato dalla sua scomparsa – conclude Muscatello – è la prova migliore del buon lavoro svolto e dell’esempio lasciato”.