RIFORMA ODG, COSTANTE: “IL NUMERO DEI PUBBLICISTI ALL’ORDINE È UN GIOCO DI POTERE”

Alessandra Costante
“La commissione Cultura della Camera evidentemente non ha chiaro che i problemi dell’informazione in Italia non sono dati dal numero dei pubblicisti al Cnog. Peraltro segnaliamo come l’Ordine dei giornalisti sia l’unico a non essere governato solo da giornalisti, ma anche da insegnanti, avvocati, ferrovieri, ingegneri e altri esponenti di onorevolissime professioni, ovvero pubblicisti che per la legge 69 del 1963 sono giornalisti con un altro lavoro prevalente”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria
generale della Fnsi.
“I problemi dell’informazione in Italia – prosegue – sono dati da un Ordine pletorico con oltre 100mila iscritti, dei quali meno del 40 per cento svolgono davvero il lavoro del giornalista e hanno una posizione previdenziale aperta. È brutto guardare a casa d’altri, si sa, ma in Francia, ad esempio, è giornalista chi vive di giornalismo. I problemi dell’informazione in Italia sono quelli di un settore sottofinanziato, con colleghi sottopagati, che proprio grazie alla pletoricità dell’Albo costituiscono un esercito di riserva per gli editori. I problemi dell’informazione in Italia sono collegati, ad esempio, alla mancanza di regole per l’intelligenza artificiale e allo strapotere degli Over the top. Quello di cui si sta occupando oggi la commissione Cultura della Camera è semplicemente un gioco di potere per occupare con chi non fa questa professione l’Ordine dei giornalisti”.