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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 15, 2004

Siddi: Informazione non è reality show

BARI A conclusione dell’assemblea generale
dell’Assostampa pugliese, dopo la relazione introduttiva di
Felice Salvati, il presidente del Consiglio nazionale della
Federazione nazionale della Stampa Franco Siddi si è
soffermato sulla situazione della Rai.
«L’informazione e la valorizzazione della cultura libera
nella Rai deve essere il valore primario di questa azienda – ha affermato – la FNSI pensa che non ci possano essere nè in Rai, nè altrove, una informazione figlia di bollette prepagate, pubblicità occultate sotto forma di informazione che ingannano il cittadino e l’utente. Se questo avviene siamo al disastro del sistema: la Rai non può permettere queste cose, indaghi approfonditamente, verifichi i fatti ma se queste cose sono avvenute ha il dovere di perseguirle. Credo – ha aggiunto – che anche la categoria, coi suoi organismi di tutela, dovra fare e farà certamente le verifiche opportune. L’informazione non è
reality show, ma sembra che anche la Rai abbia assunto spesso questo come criterio: è la Rai che manda in TV un pluriomicida intervistato da un uomo di spettacolo ed è la stessa azienda che spesso indugia quando si tratta di dare notizie primarie per la vita dei cittadini o per la formazione, non intossicata, delle proprie opinioni rispetto ai fatti che accadono nel Paese».
«Abbiamo bisogno di un’inversione di tendenza – ha
proseguito Siddi – la Rai faccia pure spettacolo ma non usi
ciò che non è o non deve essere spettacolo, perchè questo è
squalificare il servizio pubblico». Sulle questioni connesse
all’attuale cda dell’ente televisivo Siddi ha definito
legittima la decisione di dimettersi da parte del presidente di garanzia «credo che questo cda della smart-biposto non possa garantire pluralismo reale e un assetto di tranquilla gestione dell’azienda nel rispetto degli interessi degli italiani».
«È un cda – ha rincarato Siddi – che anche oltre le intenzioni dei consiglieri che restano in carica esprime l’idea di una Rai di una fazione. La Rai è degli italiani, lo si faccia anche con le deprecate norme della legge Gasparri,occorrerà nominare un nuovo cda, e spero che non sia più il dei partiti – ha concluso il presidente della Fnsi- dovrà essere il cda dei cittadini italiani, del pluralismo della società che è più ricco dei pluralismo dei partiti». (Agi)