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  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 01, 2008

2008, L’ANNO DEL CONTRATTO

Cara collega, caro collega,

il 2008 dovrebbe portare alla categoria – usiamo il condizionale, che di questi tempi non si sa mai… – il nuovo contratto dei giornalisti. Sì, quello scaduto ormai da quasi tre anni, quello per il quale abbiamo scioperato, manifestato, sofferto, ricevuto la solidarietà di tutti, dal Presidente della Repubblica a tutto il mondo politico e istituzionale. Il contratto dovrebbe finalmente arrivare perchè ormai non c’è nessun motivo per attendere ancora, dopo il tempo passato, dopo che il congresso di Castellaneta ha espresso i nuovi vertici della Fnsi, decisi più che mai a sbloccare una situazione di immobilismo in cui ci ha portato – è bene ricordarlo – la posizione di chiusura degli editori.

Sarà un contratto importante. Forse dovremo persino pensare, giornalisti ed editori assieme, a un nuovo modello contrattuale, adatto agli anni che stiamo vivendo, a una categoria che è cambiata com’è cambiato il mondo in cui viviamo.

Un contratto nel quale dare certezza normativa alle trasformazioni tecnologiche che la nostra professione vive da anni e che non sono certo terminate. Non basta riempirsi la bocca di termini come multimedialità, come flessibilità che spesso qualcuno vuole trasformare semplicemente in precarietà. I giornalisti ovviamente non rifiutano le innovazioni, ma chiedono regole certe. Per tutti.

Un contratto che difenda le retribuzioni dei giornalisti, ferme da anni, e che ormai hanno perso molte posizioni. Oggi un ragazzo (ma sarebbe meglio dire un ex ragazzo, vista l’età in cui si entra finalmente e con difficoltà in redazione…) che viene assunto ha una paga bassa. Non commisurata all’impegno che viene richiesto, agli orari che non esistono, alle domeniche e ai festivi in cui bisogna comunque lavorare… E il discorso non cambia di molto per chi ha un po’ di anzianità alle spalle.

Un contratto che tuteli l’esercito di giornalisti precari senza in quali i nostri notiziati non verrebbero prodotti. Una tutela normativa, economica, assistenziale e previdenziale. Certo, non tutti possono essere assunti a tempo pieno e indeterminato. Ma bisogna trovare una soluzione al vero e proprio sfruttamento che sta dietro queste situazioni. Fra il posto fisso garantito e la precarietà a vita ci dev’essere una terza via, per le generazioni che verranno.

Ma non c’è solo il contratto con la Fieg. C’è anche quello per gli uffici stampa, che aspetta da troppo tempo. E dovremmo anche ricominciare a parlare della qualità del nostro lavoro, dei nostri giornali e dei nostri notiziari. Non ne possiamo più dell’informazione gridata, con le paginate di gossip e le poche righe dedicate al dramma quotidiano delle morti sul lavoro (c’è voluta la tragedia di Torino perchè questa vergogna nazionale finisse in prima pagina…), con l’informazione succube del teatrino della politica che cambia i contenitori ma non cambia contenuti e protagonisti. Beppe Grillo non ha tutti i torti, quando parla dei mali dell’informazione. Anche se poi sbaglia a prendersela con noi, anello debole della catena…

Quanto lavoro ci aspetta in questo 2008. Nella nostra regione la caduta dei confini impone nuove sfide anche all’informazione, agli editori e ai giornalisti. L’Assostampa del Friuli Venezia Giulia (articolazione della Fnsi, sindacato unico dei giornalisti) è pronta a fare ancora la sua parte. Il citato congresso di Castellaneta ha dato un importante riconoscimento al nostro lavoro di questi anni: la rappresentanza del Friuli Venezia Giulia negli organismi nazionali è aumentata, come sono aumentati anche nel 2007 i nostri iscritti (per la cronaca: abbiamo chiuso l’anno a quota 758, confermando il trend di crescita che dura ormai dal 2001…) e pure la piccola riserva economica che ha da tempo sostituito i debiti ereditati da un passato ormai lontano.

Sì, facciamo la nostra parte, in regione e a livello nazionale, al fianco delle fasce più deboli della categoria (nel 2007 è sorto anche il Coordinamento Giornalisti Precari del Fvg) ma senza dimenticare i problemi sempre più gravi che esistono all’interno delle redazioni. Un lavoro che è sotto gli occhi di tutti. Dall’anno scorso abbiamo anche abbassato le quote di iscrizione per le fasce più deboli, quote che ci servono per pagare l’affitto, gli stipendi delle impiegate, le spese correnti… Anche nel 2008 le quote di iscrizione all’Assostampa per i giornalisti collaboratori sono dunque di 40 euro (cifra che va interamente alla Fnsi), quelle per i professionali non contrattualizzati sono di 55 (di cui cinquanta vanno alla Fnsi). Rimane gratuita l’iscrizione per i giornalisti disoccupati (per ognuno dei quali l’Assostampa versa alla Fnsi una quota di quindici euro; e infatti in molte regioni viene richiesta ai disoccupati una quota ridotta) e rimane invariata anche la quota dello 0.30 per i giornalisti professionali contrattualizzati e pensionati.

Per tutto ciò abbiamo bisogno dell’aiuto, del supporto e della collaborazione di tutti i colleghi. Se siete iscritti all’Assostampa, lo avete già capito. Ma potete darci una mano partecipando di più alle nostre attività. Se invece non siete ancora iscritti, fatelo in questo 2008 che comincia. Avere un sindacato unico (e forte) è l’ultimo privilegio che rimane alla nostra categoria. E poi potrete fra l’altro usufruire di tutta una serie di convenzioni e servizi, una parte dei quali sono elencati nell’allegato e sul sito www.fnsi.it.

Ulteriori informazioni le trovate sul sito www.assostampafvg.it, allo 040-370371 oppure 040-370571, o nei nostri uffici di Corso Italia 13 a Trieste (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 16), di via Manin 18 a Udine (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12) e di viale Cossetti 20/A di Pordenone (da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13).

Grazie per l’attenzione. E un caro augurio per un buon 2008, anche da parte del consiglio direttivo e delle impiegate dell’Assostampa

Carlo Muscatello

presidente Associazione della Stampa Fvg

Trieste, gennaio 2008