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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 08, 2011

8 MARZO, DIGNITA’ E DIRITTI

Non abbiamo voluto mancare l’appuntamento dell’8 marzo. E’ fondamentale la presenza delle giornaliste nell’ampio movimento femminile per la dignità. Quest’anno abbiamo potuto, grazie all’Inpgi, aggiornare la lettura dei dati sull’occupazione e sulle carriere nella nostra categoria. Questo studio offre una ricognizione ampia sullo stato delle cose. Ci sono infinitesimali cambiamenti, in meglio, rispetto agli anni scorsi ma l’obiettivo della parità è ancora molto distante. Per questo vi riproponiamo il documento congressuale approvato a Bergamo.
L’iniziativa della Fnsi deve ripartire da lì, dando forza alla battaglia della dignità da conquistare anche attraverso la rappresentanza e la presenza femminile nelle redazioni e nelle funzioni che concorrono alla gestione delle notizie e, di conseguenza, alla formazione dell’opinione pubblica.

DOCUMENTO CONGRESSUALE
Il XXVI Congresso della Stampa Italiana, riunito a Bergamo dall’11 al 14gennaio 2011, impegna i futuri organismi dirigenti della Fnsi a:
1. Rimuovere concretamente gli ostacoli ancora esistenti nella quotidiana attività professionale delle donne giornaliste e a sostenere e promuovere l’attività sindacale delle colleghe, contrattualizzate, lavoratrici autonome, disoccupate o giornaliste professionali in cerca di prima occupazione nel mondo dell’informazione.
2. Favorire ogni possibile azione perché alla maggior presenza femminile nella professione corrisponda un’analoga rappresentanza negli organismi sindacali. I dati mostrano una presenza ancora troppo bassa di adesioni femminile e questo impone un impegno del sindacato nuove iscrizioni che amplino la partecipazione di genere. Un’azione da sostenere con l’introduzione di metodi concepiti nel rispetto di tempi e i modi compatibili con quelli della professione e della vita personale.
3. Promuovere azioni sindacali a tutela e sostegno dell’accesso, delle carriere e dell’effettiva parità salariale. A tutela inoltre dell’attività di lavoro autonomo, con la rimozione degli ostacoli dei genere (mancata tutela della maternità, utilizzo di criteri di selezione non professionali, ecc).
4. Vigilare e intervenire sulla qualità dell’informazione – carta stampata, televisiva, multimediale – affinché l’immagine e il ruolo della donna non vengano rappresentati attraverso modelli lesivi della dignità e distanti dall’effettiva presenza delle donne nella società italiana. La maggior presenza di donne nei ruoli decisionali potrà apportare cambiamenti importanti anche nelle scelte dell’informazione e nel costume culturale del
paese.
5. Proseguire l’attività di monitoraggio e di indirizzo verso ogni possibile soluzione e sostegno concreto affinché nelle redazioni, negli uffici stampa e nell’attività libero professionale e autonoma dell’informazione, non vengano adottati comportamenti qualificabili come mobbing o costituenti grave elemento di disagio lavorativo. Promuovere, insieme con la Casagit e con le associazioni territoriali di stampa, azioni concrete di supporto alle colleghe e ai colleghi in condizioni di difficoltà.