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  • Da: Assostampa FVG
  • giugno 21, 2004

Algeria senza libertà di stampa

ROMA «La situazione della libertà di
stampa in Algeria è catastrofica: le manifestazioni pubbliche sono interdette, i media sono strumentalizzati e i cittadini sono sistematicamente repressi».
Lo ha detto il rappresentante del sindacato dei giornalisti algerini Nadir Benseba durante una conferenza stampa che, alla Federazione nazionale della Stampa italiana, si è svolta in contemporanea con l’ incontro, al Quirinale, tra il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e con il suo omologo algerino Abdelaziz Bouteflika.
«Invitiamo l’Italia e i dirigenti europei – ha proseguito Benseba – a non schiacciare l’Algeria per un pozzo di petrolio perchè c’è un popolo che ha il diritto di vivere con dignità». Secondo il sindacato dei giornalisti algerini, infatti, gli operatori dell’ informazione sotto processo per reati connessi alla libertà di informazione sono circa 250, di cui 10 sono in libertà provvisoria e due sono in carcere.
«Di questo passo – ha dichiarato Benseba riportando uno
slogan del sindacato – si farà informazione direttamente dalle prigioni». Già ieri Reporter Senza Frontiere aveva riferito dell’ arresto avvenuto a metà giugno del corrispondente de ‘Le Matin’, Hanfnaoui Ghoul, condannato a quattro mesi per diffamazione «per aver rivelato uno scandalo in un ospedale che ha portato alle dimissioni di un alto funzionario della Sanità».
Oltre a Ghoul, in carcere c’è anche il direttore de ‘Le
Matin’, Mohammed Benchicou, condannato a due anni per «presunti illeciti finanziari» che in realtà – ha detto il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi che ha invitato Benseba in Italia – «nascondono la volontà del regime del presidente Bouteflika di fermare la stampa indipendente» che ha sempre avuto una posizione molto dura nei confronti del governo.
Le prime pagine dei giornali indipendenti in Algeria – El Watan, Le Soir, Le Matin e Libertè – reclamano la liberazione dei due giornalisti e criticano ferocemente la condotta dell’attuale governo che – ha affermato Benseba – «essendo un regime corrotto, ricatta la stampa indipendente per difendere la gestione opaca dei suoi affari».
«A riprova di ciò – ha concluso il giornalista algerino – è sufficiente ricordare che la giustizia non ha mai aperto un’inchiesta sulle rivelazioni dei giornalisti e anzi ha messo loro a tacere». (Ansa)