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  • Da: Assostampa FVG
  • agosto 12, 2006

Ancora sulle perquisizioni al “Piccolo”

TRIESTE L’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e il Comitato di Redazione del quotidiano “Il Piccolo” contestano la veridicità delle affermazioni del procuratore della Repubblica di Brescia Giancarlo Tarquini, che ha definito solo “atti personali e chirurgicamente mirati” le perquisizioni avvenute ieri nell’abitazione del cronista Claudio Ernè e nella redazione del quotidiano triestino (oltre che nella sede milanese e romana di “Repubblica”), nell’ambito delle indagini sul sequestro di Abu Omar.

A Trieste gli uomini della Guardia di Finanza – fatti arrivare da Brescia – hanno infatti preso visione, oltre che del materiale personale del collega Ernè, anche delle memorie dei vari fax del giornale, nella cui redazione si sono trattenuti dalla mattinata fino alle 22.30, perquisendo cassetti e armadi comuni e chiedendo – peraltro senza successo – anche di poter accedere al computer di un giornalista assente e non coinvolto nell’inchiesta della magistratura.

Assostampa e Cdr, nel ribadire la solidarietà ai colleghi indagati per ricettazione, denunciano il pesante clima di pressione e di intimidazione cui sono soggetti da tempo i giornalisti italiani con tali iniziative della magistratura, che dovrebbe invece più correttamente rivolgere la propria attenzione nei confronti di chi permette queste fughe di notizie su documenti secretati. Il diritto costituzionale dei cittadini di essere informati e il diritto-dovere del giornalista di informare sono comunque più importanti di questi tentativi di condizionamento.