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  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 22, 2020

A TRIESTE UN GRAVE TENTATIVO D’INTIMIDAZIONE / LA REPLICA DI FAUSTO BILOSLAVO

Grave atto di intimidazione a Trieste. Si è svolta, con il patrocinio del Comune, la presentazione del libro di Franco Nerozzi (l’ex reporter di guerra veronese che nel 2005 ha patteggiato una pena a un anno e dieci mesi di reclusione a seguito di un’indagine su un sospetto traffico di “mercenari”), presentazione legata ad una mostra sul popolo Karen, con le foto scattate da due “volontari” dell’emanazione “solidaristica” di CasaPound “Solidarité – Identités” (più nota come Sol.Id) Alberto Palladino (condannato per avere aggredito, assieme ad altri militanti di CPI nel 2011 un esponente del PD) e Filippo Castaldini. Il tutto introdotto dal giornalista Fausto Biloslavo, storico reporter di guerra triestino.

La giornalista, studiosa dell’estrema destra, Claudia Cernigoi, dopo avere preso posto nella sala (messa a disposizione dal Comune) è stata avvicinata da alcuni funzionari della Digos che, dopo averle fatto presente che qualcuno (non identificato) l’aveva indicata come “persona non grata”, le hanno chiesto di uscire, in quanto la sua presenza in sala poteva costituire un “problema di ordine pubblico”. Cernigoi si è ovviamente rifiutata di uscire, facendo osservare ai funzionari di PS che non trattandosi di una riunione privata ed essendo la sala pubblica, lei, in quanto giornalista, aveva tutti i diritti di assistere all’iniziativa, e che al limite, se la sua presenza dava fastidio a qualcuno, sarebbe stato dovere della polizia tutelare la sua persona dalle intimidazioni altrui.

Va rilevato che nell’introduzione alla conferenza lo stesso presentatore Biloslavo, riferendosi alla polemica sorta in seguito all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare comunale del PD sull’opportunità di concedere la sala ad un’organizzazione legata a CasaPound, che si definiscono “fascisti del terzo millennio”, ha ribadito con forza sia il diritto di tutti a parlare, sia il diritto di tutti ad assistere all’iniziativa.

Pertanto appare ancora più incomprensibile il comportamento tenuto dai funzionari della Digos, che non hanno neppure raccolto una richiesta dell’organizzatore dell’iniziativa, ma sembrano avere dato seguito ad un tentativo di intimidazione inaccettabile in un contesto democratico.

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Pubblichiamo di seguito al replica del collega Fausto Biloslavo

Cari Presidente e Consiglieri,
con sorpresa ho letto il comunicato dell’Assostampa FVG del 20 gennaio, ripreso anche da Articolo 21, su “Un grave tentativo d’intimidazione” che sarebbe accaduto a Trieste. Alla conferenza sul libro di Franco Nerozzi, che ho presentato, non c’è stata alcuna intimidazione. Prima che iniziasse l’evento il responsabile della Digos è venuto da me dicendo che Claudia Cernigoi voleva entrare per assistere alla conferenza. Ovviamente abbiamo concordato entrambi non solo che aveva tutto il diritto di entrare, ma che nessuno doveva permettersi di dire nulla e figuriamoci di intimidire o peggio. Gli agenti della Digos non solo erano perfettamente d’accordo, ma hanno assicurato che comunque sarebbero rimasti all’esterno della sala per evitare qualsiasi problema tutelando Cernigoi. Il contrario rispetto all’impedirle di partecipare all’evento. Per di più ho invitato la “studiosa dell’estrema destra”, come viene definita nel comunicato Assostampa, a sedere in prima fila e chiarito nell’introduzione, senza se e senza ma, che non avrei tollerato intemperanze e che tutti hanno diritto alla parola, come prevede la Costituzione e diritto a partecipare a un evento pubblico. Non sapevo che Cernigoi fosse giornalista pubblicista, ma anche se non lo fosse stata per me era uguale. Durante la conferenza non è successo assolutamente nulla e alla fine della presentazione del libro ho invitato Cernigoi a fare liberamente qualsiasi domanda, ma ha preferito non intervenire. Per questo sono rimasto stupefatto quando ho letto su Facebook un suo intervento intitolato “Elemento di turbativa dell’ordine pubblico” in cui si scagliava ingiustamente contro la Digos.

E ancora più stupefatto che la non notizia sia stata ripresa dall’Assostampa agitando lo spauracchio, inesistente, di un “grave tentativo di intimidazione” a Trieste con tanto di comunicato sul sito poi ripreso da Articolo 21. In realtà bastava fare un banale riscontro chiamando in Questura il responsabile della Digos, Carlo Ferretti, per sentire la versione del pubblico ufficiale che era presente all’evento. E’ la prima regola del buon giornalismo per evitare fake news.
Fausto Biloslavo

 

Ecco anche la precisazione della collega Claudia Cernigoi

Gentili, mi spiace dover contraddire il collega Biloslavo, ma il comportamento tenuto dalla Digos nei miei confronti (come possono confermare le persone con cui mi ero recata alla conferenza), non è stato quello che lui afferma avrebbe concordato con loro. Ho apprezzato  la correttezza  di Biloslavo nel contesto tutto, ma lui non ha assistito  al colloquio che ho avuto con i funzionari prima che venisse lui stesso a dirmi che potevo sedermi nelle prime file.

Un tanto per chiarezza.
Cordialità
Claudia  Cernigoi