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  • Da: Assostampa FVG
  • novembre 05, 2016

BEPPE GIULIETTI A FIUMICELLO E AL MESSAGGERO VENETO

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Beppe Giulietti

«Incontrerò i genitori di Giulio Regeni, per informarli e dimostrare che ce la mettiamo tutta per dare una risposta in termini di verità e giustizia alla vicenda». Il presidente egiziano al Sisi, davanti a una delegazione di sei europarlamentari in visita al Cairo nei giorni scorsi, ha mostrato l’intenzione di ricevere personalmente la famiglia del ricercatore friulano non appena vi saranno elementi sufficienti. Tra i presenti alla missione in Egitto anche l’esponente del Partito democratico Andrea Cozzolino. «Abbiamo avuto tre momenti di confronto con le autorità politiche, istituzionali e civili e in tutti i casi abbiamo sollevato la questione dei diritti umani e in particolare la vicenda di Giulio Regeni – spiega Cozzolino -, riscontrando interesse e consapevolezza sul fatto che l’Egitto si gioca un pezzo importante della sua immagine internazionale» su una vicenda che, finalmente, assume «una dimensione europea». Rassicurante e significativa poi, secondo Cozzolino, la presa in carico personale della questione da parte del presidente, con la proposta di incontro con la famiglia di Giulio nel tentativo di arrivare a una soluzione a breve.
E proprio sul caso Regeni è intervenuto anche il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Beppe Giulietti, il quale ha invitato a «impedire che cali il silenzio su una vicenda come questa, in primo luogo nelle nostre coscienze perché quello è il momento in cui anche le istituzioni se ne dimenticano». Ospite ieri sera del dibattito “Il dovere di informare, il diritto di essere informati”, incontro inserito nelle “Giornate dei Diritti dell’Infanzia” e organizzato dal “Governo dei Giovani” e dall’amministrazione comunale di Fiumicello, nel pomeriggio il presidente della Fnsi ha fatto visita alla redazione del Messaggero Veneto per un incontro con i colleghi, ai quali è stata illustrata la nuova legge sull’editoria, approvata alla Camera a inizio ottobre.
«Provo grande ammirazione per la famiglia Regeni che è riuscita a reagire trasformando la propria ferita profonda in una battaglia per tutti i ragazzi, estendendola a tutti i “Giulio” egiziani – sono le parole di Giulietti – e per questo va portato rispetto anche sul piano dell’informazione, cercando di essere utili in una vicenda delicatissima e rifuggendo dalle strumentalizzazioni». Una vicenda scabrosa, che rischia di riservare nuove sgradevoli sorprese. Se infatti la riapertura di un canale di dialogo con l’Egitto può essere valutata positivamente, secondo il presidente della Fnsi occorre non dimenticare le censure, le false piste e le ombre che hanno accompagnato e accompagnano oggi, a distanza di quasi un anno, la tragedia del ricercatore friulano.
«Si opera in un terreno in cui il numero di casi e d’interventi contro i giornalisti è allarmante – precisa – e in un clima di continui scontri ogni giorno può accadere quel che è successo a Giulio, anche perché l’Egitto mette in piedi continui depistaggi». Dunque è importante riportare oggettivamente la realtà e la situazione, facendo attenzione alle trappole e non limitandosi a raccontare l’evento nel giorno della commozione, ma scavando, andando alla ricerca di giustizia e verità. E gli stessi striscioni sono un segno tangibile di quella solidarietà e di quella guardia che non deve e non può abbassarsi. Infine la stampa, chiamata a esercitare ed esprimere le sue funzioni più nobili, facendo luce su questioni ombrose e offuscate per riportare la verità.
«Illuminare e dare voce alle storie, una richiesta che giunge da questa famiglia come da tante altre – ha evidenziato Giulietti -. Dobbiamo portare avanti il nostro compito con onestà, spiegando che esiste ancora tanta buona informazione a servizio della comunità».
(Giulia Zanello, Messaggero Veneto)