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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 07, 2007

Condotta antisindacale a Napoli

ROMA Con provvedimento emesso ieri, 6 febbraio 2007, il giudice del lavoro del Tribunale di Napoli, dott. Fabrizio Amendola, ha condannato la società Il Mattino S.p.a. per condotta antisindacale. Il ricorso al giudice era stato deciso dai giornalisti del Mattino in seguito al comportamento dell’Azienda che aveva negato il diritto al riposo settimanale, contrattualmente previsto, in occasione delle settimane in cui erano caduti più giorni di sciopero. In questo modo l’Azienda – come ha sancito il giudice del lavoro – ha inteso colpire l’esercizio del diritto di sciopero. Si tratta di una gravissima violazione che ha leso diritti garantiti dalla Costituzione, oltre che dallo Statuto dei lavoratori e dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico.Tutto ciò è avvenuto nonostante i ripetuti tentativi del sindacato di ripristinare un clima di civile confronto che evitasse l’imbarbarimento delle relazioni aziendali. L’ostinato rifiuto da parte dei vertici del Mattino S.p.a. a percorrere la strada del confronto, ha reso inevitabile il ricorso alla magistratura.
Il Cdr, nell’esprimere soddisfazione per una sentenza che ha accolto in pieno le ragioni della redazione, conferma la propria determinazione nel perseguire un’azione sindacale rispettosa dei reciproci ruoli, diritti e prerogative.
“Gli Editori – ha dichiarato Paolo Serventi Longhi. segretario generale della Fnsi – dei grandi gruppi editoriali stanno tirando troppo la corda con i giornalisti e con i loro organismi sindacali di rappresentanza. E ne pagano le conseguenze. Significativa e di grande rilievo è, ad esempio, la sentenza con la quale il giudice del lavoro del Tribunale di Napoli ha condannato la società editrice del Mattino di Napoli, del Gruppo Caltagirone, per condotta antisindacale. Il ricorso del Sindacato riguardava l’assurda decisione dell’azienda di cancellare il riposo settimanale, previsto dal contratto, nelle settimane in cui i giornalisti hanno scioperato. Il tribunale ha sanzionato giustamente una gravissima violazione dei diritti dei lavoratori, previsti dalla Costituzione, dalla leggi e dal contratto. Uscire dalla logica del conflitto e dei ricorsi alla magistratura per far valere i diritti dei lavoratori giornalisti, è possibile ed anzi sarebbe doveroso se gli editori della Fieg accettassero di riprendere il dialogo su tutti i temi al centro dello scontro contrattuale e sulla riforma della Previdenza dell’Inpgi. Il sindacato è pronto al confronto, ma anche a riprendere la mobilitazione e la lotta sin dalle prossime settimane, se la situazione non dovesse cambiare.