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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 13, 2019

CONGRESSO FNSI, LORUSSO: LAVORO, DIGNITÀ E INCLUSIONE

È cominciato a Levico Terme il XXVIII Congresso nazionale della Stampa italiana. I lavori sono stati aperti dal segretario del Sindacato del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, che ha dedicato il Congresso alla memoria di Antonio Megalizzi, il giovane cronista rimasto ucciso nell’attentato di Strasburgo dello scorso dicembre. «La vita è fatta di simboli e con questo simbolo i giornalisti italiani si strinChiudi il pannello mediaCongresso Levico Termegono attorno alla famiglia Megalizzi, ma si stringono anche alle famiglie Rocchelli, Regeni, Alpi, Hrovatin e al fotoreporter Gabriele Micalizzi, gravemente ferito in Siria, per documentare la guerra in corso», ha ricordato Cerone.
Dopo la lettura dei messaggi inviati ai delegati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dai presidenti del Senato e della Camera, Casellati e Fico, e dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, spazio alla relazione del segretario generale, Raffaele Lorusso.
«La stampa è sotto attacco perché ostacolo a un modello a cui il potere ambisce da sempre, ovvero la cancellazione del pluralismo, l’annientamento del pensiero critico, la diffusione del pensiero unico. L’attacco ai giornalisti è l’attacco stesso al diritto di essere informati: cittadini meno informati o disinformati sono cittadini meno liberi», ha detto Lorusso.
«Gli insulti e le ingiurie – ha aggiunto – fanno parte di un attacco ai principi stessi della nostra Costituzione. I giornalisti danno fastidio perché sono il principale contrappeso della democrazia. Servono coraggio e determinazione per dare nuova dignità alla categoria. Devono prevalere il dialogo, il confronto in un clima di reciproca legittimazione e il senso di responsabilità: a queste condizioni ci siamo e ci saremo sempre. Ma nessun confronto è possibile con chi si pone come obiettivo la delegittimazione e l’annientamento dell’interlocutore».
La parte preminente della relazione del segretario Lorusso si è concentrata sulla situazione del mercato del lavoro giornalistico e sul precariato dilagante che lo attanaglia. «Al centro della nostra azione – ha precisato – vi è il lavoro, oggi veicolo di diseguaglianze ed esclusione sociale. Giornalisti più deboli sono più facilmente ricattabili: non possiamo accettare che il lavoro subordinato subisca la cancellazione di diritti e garanzie. Inclusione e dignità sono le due parole chiave attraverso le quali passa il rilancio del settore e della categoria».

Il testo integrale della relazione del segretario Lorusso è sul sito 28congressofnsi.it

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Ma ecco il messaggio del Presidente della Repubblica:

“Mi è gradito rivolgere a tutti i partecipanti al XXVIII congresso della Federazione nazionale della Stampa italiana il più sentito saluto, insieme all’augurio di buon lavoro. Libertà di informazione e democrazia sono elementi inscindibili. La vita della Repubblica e la nostra Costituzione sono profondamente segnate da questo principio. La XVII norma transitoria della costituzione affidava, in via del tutto eccezionale, alla stessa assemblea costituente il compito di varare una legge: quella sulla stampa, testimonianza della consapevolezza che i Padri costituenti ebbero della centralità della libertà di informazione nel nuovo ordinamento.
Ai giornalisti è affidata una grande responsabilità nel saper corrispondere alla visione dell’informazione come bene pubblico, elemento irrinunciabile della vita democratica. Responsabilità pienamente confermata nella stagione che stiamo vivendo di importanti trasformazioni tecnologiche, fatta di informazione istantanea, ininterrotta, facilmente raggiungibile. Per continuare a garantire una informazione indipendente, al servizio dei cittadini, è necessario che la professione giornalistica venga esercitata con consapevole autonomia, nell’aggiornamento della propria formazione e nella osservanza di rigorose regole deontologiche. La rivoluzione digitale è una conquista e parte ormai da una acquisita quotidianità. Nel luogo della rete la difficoltà di riconoscere news e fake news, di distinguere tra fatti e opinioni, porta a indebolire lo spirito critico, rischiando di asservirlo alla logica del like e del suo contrario.
L’articolo 21 della nostra Costituzione, riferimento fondamentale per il diritto/dovere del cittadino di attingere a una informazione libera per alimentare le proprie scelte in modo consapevole, non si arresta sulla soglia della rete, ma riguarda anche i luoghi digitali, perché non esistono extraterritorialità di fronte alla costituzione. È dunque, doveroso uno sforzo corale.
L’Unione Europea deve fare la sua parte a fronte di fenomeni e protagonisti globali. Il mondo digitale costituisce una sfida per il diritto, proponendosi esso stesso come regolatore. È importante che un soggetto come la UE, ribadisca, al contrario, anche su questo terreno, i valori liberaldemocratici del suo ordinamento”.
Sergio Mattarella