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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 13, 2019

CONSEGNATI A TRIESTE IL 53.o SAN GIUSTO D’ORO E LA TARGA SPECIALE

Zeno D'Agostino e Carlo Muscatello

Zeno D’Agostino e Carlo Muscatello

È andato a Zeno d’Agostino, da 5 anni alla guida dell’Autorità portuale di Trieste, il San Giusto d’oro 2019, il premio che ogni anno i giornalisti della città assegnano a chi ha onorato il nome del capoluogo giuliano nel mondo.

Il riconoscimento (un po’, come l’ha definito il presidente dell’Associazione della stampa del Friuli Venezio Giulia, Carlo Muscatello, l’Oscar della città), è giunto dopo anni di sviluppo continuo dello scalo, frutto di una dedizione e competenza che ha visto l’appoggio di differenti schieramenti politici: “A trecento anni dalla nascita del Porto Franco – ha spiegato Muscatello – il San Giusto d’oro a Zeno D’Agostino e al suo personale contributo allo sviluppo del porto, dunque del futuro di Trieste, va a premiare una crescita fatta di numeri importanti e in continua ascesa, ma soprattutto la visione, la capacità di integrare i territori e di non accontentarsi della pur significativa crescita occupazionale”.

D’Agostino ha sottolineato come il merito del riconoscimento vada condiviso con chi ha lavorato con lui in questi anni, confermando come ormai si senta parte della città, una cittadinanza ora ufficializzata dal San Giusto D’oro: “Dopo il fidanzamento, con una giornata come quella di oggi è arrivato il matrimonio” ha detto dopo aver ricevuto la statuetta, “è il suggello dell’amore, almeno per quanto mi riguarda, nei confronti in questa città che mi ha dato tanto”.

Guardando indietro D’Agostino ha indicato soprattutto lo sviluppo del Porto Franco fra i risultati raggiunti: “Gli abbiamo dato una dignità tecnica e globale, per cui oggi abbiamo qui ambasciatori tutti i paesi e gli operatori tutti i paesi che vengono a Trieste”.

Nel corso della cerimonia, organizzata nella sala del Consiglio comunale di Trieste alla presenza, fra gli altri, del sindaco Roberto Dipiazza, è stata consegnata anche la targa speciale del San Giusto d’oro all’Associazione Giuliani nel mondo, organizzazione che festeggia mezzo secolo di attività, in cui ha tenuto i contatti con i giuliani emigrati in cinque i continenti, come ha confermato il presidente, Dario Locchi: “E’ un riconoscimento che ci fa molto piacere , anche perché il prossimo anno saranno 50 anni che la nostra associazione opera. Abbiamo una cinquantina di circoli sparsi per il mondo e il prossimo anno renderemo nota l’attività dell’associazione. Questo riconoscimento premia il nostro lavoro, che è un lavoro fatto da volontari, sia pure con il sostegno determinante della Regione e la collaborazione degli enti locali”.

Dario Locchi e Furio Baldassi

Dario Locchi e Furio Baldassi

Locchi ha ricordato come l’organizzazione guardi a tutti coloro che hanno deciso o hanno dovuto lasciare la propria terra, sia gli emigrati storici, sia quelli partiti in questi anni. “Noi per Giuliani intendiamo tutti quelli che sono andati via, dalla provincia di Trieste, di Gorizia, ma anche dall’Istria, da Fiume, da Pola, da Zara, dalla Dalmazia. Quindi abbiamo questi tre filoni dell’emigrazione, filoni storici, ai quali si è aggiunta negli ultimi anni quella che noi chiamiamo la nuova emigrazione, un fenomeno che interessa tutto il nostro paese, e quindi anche la Venezia Giulia, perché molti dei nostri giovani lasciano nostra terra e per cercare fortuna altrove, e un impiego più adeguato a quelle che sono le loro speranze”.

(Alessandro Martegani, Radio Capodistria)

 

Promossa dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dal Gruppo Giuliano Cronisti, in collaborazione con il Comune di Trieste e il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno dal 1967 la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti, si è svolta nella sala del Consiglio comunale di Trieste la cerimonia di conferimento del 53° San Giusto d’Oro al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Nord Orientale Zeno D’Agostino e una targa speciale all’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste per i suoi primi 50 anni di attività.

Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, (presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo, il vicesindaco Paolo Polidori, gli assessori comunali Giorgio Rossi e Luisa Polli) la cerimonia sì è aperta con il saluto del presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca e gli interventi della presidente del Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi e del sindaco Roberto Dipiazza che ha evidenziato tra l’altro “il bellissimo momento della città” condividendo la scelta dell’Assostampa di premiare Zeno D’Agostino, “a cui sono legato da stima e amicizia e insieme stiamo collaborando da tre anni e mezzo, senza mai uno scontro e realizzando delle cose fantastiche”. “In questi anni abbiamo visto quanto è importante collaborare e lavorare insieme per il bene della città e del suo territorio”. Dipiazza ha salutato ancora e con molto piacere la consegna del premio speciale ai Giuliani nel Mondo, “una realtà che mi emoziona sempre, soprattutto quanto riporta nella nostra città quei giovani figli di nonni e genitori che hanno lasciato queste nostre terre per andare a cercare fortuna all’estero”.

“A trecento anni dalla nascita del Porto Franco -ha spiegato Carlo Muscatello – il San Giusto d’Oro a Zeno D’Agostino e al suo personale contributo allo sviluppo del porto, dunque del futuro di Trieste, va a premiare una crescita fatta di numeri importanti e in continua ascesa, ma soprattutto la visione, la capacità di integrare i territori e di non accontentarsi della pur significativa crescita occupazionale. Merito anche della volontà del presidente D’Agostino di vivere la città, partecipando alla sua vita quotidiana e dialogando con i suoi protagonisti, tra cui gli operatori dell’informazione, senza limitarsi a governarne importanti e fondamentali processi dall’alto o dal di fuori”.

“Con la targa speciale del San Giusto d’oro all’Associazione Giuliani nel mondo – ha motivato ancora il presidente Muscatello – si vuole premiare la capacità di una realtà che festeggia mezzo secolo di feconda attività di portare la triestinità nel mondo, in tutti e cinque i continenti, testimoniando vicinanza a chi è stato costretto a lasciare la propria terra e nutrendo anche attraverso un organo d’informazione le radici di ieri e le attività di oggi”.

La targa speciale è stata consegnata da Furio Baldassi per il Gruppo Cronisti Triestini a Dario Locchi presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, che ringraziando per il prestigioso riconoscimento ha detto che “ciò ci fa enormemente piacere, perché giunge alla vigilia del 2020 in cui celebreremo, con una serie di iniziative che si svolgeranno dal 21 al 24 settembre, il 50° di costituzione dell’Associazione, fondata nel 1970 dall’allora sindaco di Trieste Marcello Spaccini”. “Voglio dedicare questo premio -ha detto Locchi – ai miei predecessori: Nereo Stopper, Guido Salvi, l’on. Lanfranco Zucalli e a Dario Rinaldi, attuale presidente onorario, nonché agli storici segretari generali Bruno Orlando e Alfredo Princich, all’attuale direttore Fabio Ziberna e a tutti i collaboratori e membri del direttivo che si sono succeduti in questi anni”.

La cerimonia è proseguita con la consegna della statuetta del San Giusto d’Oro da parte del presidente dell’Associazione regionale della Stampa Carlo Muscatello nelle mani del presidente Zeno D’Agostino che a sua volta ha espresso con emozione parole di gratitudine per il prestigioso riconoscimento, “un premio pesante fisicamente e per ciò che rappresenta”. D’Agostino ha voluto dedicare questo premio alla sua famiglia, ricordando i genitori, il padre scomparso e la bambina che nascerà tra poco, ripercorrendo così in una chiave di affetti e relazioni umane i momenti legati al suo arrivo a Trieste nel febbraio del 2015 e i quasi cinque anni vissuti nella nostra città. “Ringrazio questa città – ha concluso– che mi ha adottato e di cui ho ricevuto più di quello che ho dato”. Significativa anche la dedica che il presidente D’Agostino ha scritto nel libro d’oro del Comune: “Oggi l’emozione di essere un “figlio adottivo” di questa città arriva al culmine. Grazie Trieste”.

L’edizione 2019 del San Giusto d’Oro è stata dedicata a Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti uccisi due mesi fa nella Questura di Trieste. Anche i giornalisti triestini hanno voluto così onorare e rendere commosso omaggio a due giovani uomini caduti mentre svolgevano il loro lavoro per la nostra città. Una tragedia che ha toccato profondamente la comunità cittadina e ovviamente tutti gli operatori dell’informazione. Ricordato anche il giovane triestino di nascita Manuel Bortuzzo. Per come ha saputo rispondere al grande dolore di un atto criminale che lo ha menomato, reagendo con grande civiltà, in un modo meraviglioso: un grande esempio soprattutto in questi tempi di odio.

(COMTS-GC)