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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 09, 2008

CONTRATTO: CLIMA DI OTTIMISMO

”L’elemento di novità c’è, ed è positivo, nel fatto che la trattativa è avviata. Ci fa piacere poi che il presidente della Fieg Boris Biancheri parli di ottimismo nella consapevolezza reciproca però che richiedono i problemi del settore”. Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, a margine della presentazione dello studio Fieg sulla stampa italiana 2005-2007.
”Questa consapevolezza – ha aggiunto il segretario – fa maturare il percorso negoziale sul quadro delle regole del lavoro nelle imprese. Lavoro che ha subito un cambiamento di cui oggi il presidente stesso si è detto consapevole parlando di total audit, un atto di responsabilità sui diritti del lavoro nell’area intergrata dell’informazione”. Quanto al merito dello studio ”l’analisi dei bilanci dimostra che ci sono problematiche oggettive ma è positivo che il costo del lavoro non sia più considerato “il problema”. È poi coincidente l’analisi che c’è un abbassamento delle retribuzioni medie dovuto agli stipendi più bassi delle nuove generazioni. Questo ci deve far riflettere sulle modalità di ridisegno degli stipendi”.
”Prima della presentazione – continua Siddi – c’è stato un confronto con la Fieg ed è risultata la volontà comune da porre al futuro governo per la riforma degli ammortizzatori sociali che non è più sostenibile siano a carico della previdenza dei giornalisti”.
Il dialogo finalmente iniziato tra giornalisti ed editori rappresenta un primo segnale di tardivo ma concreto disgelo. “L’obiettivo del rinnovo del contratto dei giornalisti italiani passa dalla nostra capacità di trattare i temi davvero centrali” ha detto Siddi. “Mi riferisco a multimedialità, disponibilità all’innovazione e nuovo welfare di settore. In particolare Fnsi e Fieg intendono presentarsi congiuntamente al nuovo Governo offrendo un quadro preciso dell’informazione italiana oggi e chiedendo precisi passaggi normativi a tutela dello sviluppo del comparto. Ad esempio, in merito alle norme che regolano lo stato di crisi delle aziende editoriali, un fenomeno purtroppo assai diffuso: la richiesta sarà di non caricare i prepensionamenti sull’Inpgi (l’Istituto di previdenza dei giornalisti) ma far sì che sia lo Stato a coprire i costi di ristrutturazione così come accade per tutte le aziende italiane in difficoltà. Sono piccoli segnali di convergenza che fanno sperare in una trattativa efficace per il passaggio verso un contratto davvero moderno, utile al Paese oltre che ai giornalisti”.