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  • Da: Assostampa FVG
  • agosto 14, 2006

Contratto giornalisti uffici stampa

TRIESTE E’ stato firmato il contratto di Comparto unico 2002-05 del Friuli Venezia Giulia, prima regione in Italia ad uniformare giuridicamente ed economicamente i dipendenti di Regione ed Enti locali.
Il documento, composto da 82 articoli, è stato sottoscritto nella sede di Trieste dell’Agenzia regionale per la rappresentanza negoziale degli Enti e delle Pubbliche amministrazioni (AReRaN), dal presidente della stessa AReRaN, Gianfranco Patuanelli, e dai rappresentanti sindacali di CGIL-FP (Giancarlo Valent e Fabio Giacometti), CISL-FPS (Pierangelo Motta, Fausto Niccolini, Livio Rossi e Paolo Verdoliva), UIL-FPL (Carlo Viel e Maurizio Burlo), UGL (Fabio Goruppi e Fulvio Sluga), CSA (Mauro Lokar, Egidio Kariz e Gianfranco Macoratti) e DirER (Franco Spagnolli), mentre non si è presentata la CISAL-FIALP che, attraverso una nota inviata all’AReRaN, lamenta un preavviso troppo esiguo per poter esaminare compiutamente l’articolato contrattuale.
Si conclude così, con l’auspicato contratto per il personale non dirigente, una trattativa avviata nel settembre 2005 e conclusa sulle basi dell’accordo predisposto lo scorso 6 aprile.
Il contratto di Comparto unico, comprensivo del contratto nazionale degli Enti locali e completato dal processo di perequazione supportato quasi interamente dalla Regione, consentirà l’aumento degli stipendi negli Enti locali comportando una spesa complessiva di 38 milioni di euro, 16 dei quali riferiti strettamente al contratto appena siglato.
‘Un successo di tutti e per tutti’, afferma soddisfatto il presidente dell’AReRaN, Patuanelli, che, nel sottolineare l’ottimo equilibrio di un accordo adeguato alle esigenze di lavoratori e datori di lavoro, esprime il convincimento che l’AReRaN abbia in questo modo reso disponibile un importante strumento di accompagnamento al processo di decentramento avviato dalla Regione.
Tra le più importanti novità, il Comparto unico, che non produrrà alcun costo per gli Enti locali ad eccezione di 1 giorno di ferie aggiuntivo, norma, tutela e garantisce, senza necessità di ulteriori contrattazioni, la mobilità collettiva del personale da un Ente all’altro per trasferimento di competenze.
In caso di passaggio da Regione ad Enti locali verrà corrisposta ad ogni dipendente un’indennità pari a 6 mensilità.
Sulla mobilità ma anche sulle posizioni organizzative previste per la categoria D si era giocata la partita con i Sindacati che, con questo contratto, hanno visto riconosciute le P.O. per tutte le unità operative con almeno un dipendente.
I primi lavoratori che beneficeranno del Comparto unico dovrebbero essere quelli dell’Agenzia di lavoro (circa 170 dipendenti, 3 milioni di euro il costo previsto), in procinto di trasferimento dalla Regione alle Province.
Dopo il passaggio formale in Giunta regionale, il nuovo contratto dovrà superare l’esame della Corte dei Conti prima di entrare ufficialmente in vigore, presumibilmente tra fine settembre e la prima metà di ottobre se non vi saranno particolari rilievi.
‘Un risultato che gratifica i lavoratori e garantisce i migliori servizi ai cittadini’, afferma Pierangelo Motta (CISL-FPS) che definisce il Comparto una tappa storica per il mondo del lavoro in Italia, ‘raggiunto attraverso uno sforzo comune di Sindacati confederali e Amministrazioni’.
‘Il contratto – aggiunge – premia i lavoratori degli Enti locali come in nessun’altra regione italiana, provvedendo ad un’omogeneizzazione che mantiene le specificità proprie dei dipendenti di Regione, Province, Comuni e Comunità montane’.
‘Abbiamo salvaguardato gli stipendi aggiuntivi e tutte le prerogative dei dipendenti regionali – spiega Maurizio Burlo (UIL-FPL) -. Auspicavo una maggiore indennità per la mobilità ma è comunque un buon compromesso a vantaggio di tutti i lavoratori. Per i due giorni di ferie soppressi, infatti, chi non ne farà uso potrà giovarsi di un plus che varia, a seconda delle categorie, da 125 a 257 euro’.
‘Trattativa difficile e sofferta – interviene Carlo Viel, rappresentante degli Enti locali per la UIL – ma alla fine estremamente positiva perché, ponendo responsabilmente la nostra firma, sono state tolte alcune pregiudiziali sulle posizioni organizzative e i Sindacati non sono stati coinvolti in contrattazioni delicate che spetteranno alle Amministrazioni’.
‘Senza penalizzare i dipendenti regionali – precisa – abbiamo migliorato le condizioni salariali e giuridiche negli Enti locali. E nelle dichiarazioni congiunge di AReRaN e Sindacati firmatari allegate al contratto sono state inserite due opzioni molto importanti: la riqualificazione professionali degli operatori socio-assistenziali e la volontà di inserire gli infermieri professionali in carico agli Enti locali nelle opportune qualifiche sanitarie’.
‘Un buon accordo dopo 31 mesi di attesa – sentenzia Giancarlo Valent (CGIL-FP) – perché rispetta le esigenze economiche e normative di tutto il personale ma, essendo coerente con le nuove forme associative imposte dalla legge Iacop, anche quelle delle Amministrazioni’. Per Valent, inoltre, è un fatto positivo poter contare su una mobilità normata.
‘Ottenuta la quadratura del cerchio dopo lunghe trattative – riferisce Fabio Goruppi (UGL Enti locali) – ed opportuni esami di coscienza. Più di questo non si poteva ottenere perché non è facile parificare mondi diversi come quelli della Regione e degli Enti locali. Tra i punti dolenti c’è quello della mobilità che, almeno, in questo modo è normata e circoscritta. Già dai primi mesi del 2007, considerando che abbiamo firmato un contratto virtualmente già scaduto, dovremo però lavorare sul prossimo che dovrà essere migliorativo’.
Dalla soddisfazione di alcuni Sindacati alla perplessità di CSA e DirEr che, pur firmando il documento, non hanno lesinato critiche.
‘Siamo totalmente contrari alla mobilità obbligatoria – sottolinea Sergio Zucca (CSA Enti locali) – perché l’indennità non compenserà minimamente i disagi personali. Il sindacato autonomo si attiverà per indire un referendum sul posto di lavoro, eventualmente avviando anche una raccolta di firme in tutta la regione per giungere ad una consultazione referendaria che coinvolga tutti i cittadini’. Secondo Zucca, il Comparto unico porterà ‘vantaggi ai dirigenti ma solo pochi centesimi di euro ai livelli medio-bassi’.
‘Per il personale regionale solo pesanti peggioramenti’, sostiene Franco Spagnolli (DirER) che, nella graduatoria degli svantaggi, inserisce la mobilità al primo posto seguita, da festività, contrattazione integrativa, progressioni interne e termini di preavviso. ‘Abbiamo firmato solo per tutelare i nostri iscritti nel secondo livello di contrattazione’, conclude.
‘Tutto bene quel che finisce bene’ per Fulvio Sabo (Assostampa FVG) che, a margine della firma, fa notare con soddisfazione che, dopo essere stati inizialmente esclusi, i giornalisti degli Enti locali sono stati inseriti nella categoria D in questo primo contratto di Comparto unico, così come previsto dal contratto nazionale per gli Enti locali.