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  • Da: Assostampa FVG
  • luglio 27, 2004

Contro il conflitto di interessi

ROMA È stata organizzata oggi a Roma dal
Comitato per la libertà e il diritto all’informazione una
manifestazione-dibattito contro la legge sul conflitto di
interessi, con la volontà di costruire un progetto alternativo a partire dalla Carta di Gubbio (approvata nel maggio scorso) e soprattutto guardando al Parlamento Europeo, cui affidare una petizione che applichi una regolamentazione unica e efficace.
«Non una legge contro Berlusconi» ci tiene a dire Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21, ma un modo di passare «dalla protesta alla proposta». L’idea è quella di «prendere atto della risoluzione di Strasburgo» e intorno a questa, che è già stata firmata in Europa da liberali, socialisti e ambientalisti, cercare nuovi consensi fino a una direttiva unica europea.
Molto preoccupato per la situazione dell’informazione
italiana è il segretario della FNSI Paolo Serventi Longhi, che ha parlato della legge appena approvata sul conflitto di interessi come di una «legge-truffa, un inganno per il popolo italiano» e ha manifestato la volontà di nuovi stati generali sull’informazione, auspicando una Gubbio 2 per il 2005.
Per Daniele Capezzone, segretario dei Radicali Italiani, c’è la condivisione che quella del conflitto di interessi non sia una legge seria, ma anche del fatto che ci sia stata «una maggioranza di sinistra che per cinque anni non ha fatto nulla».
Pecoraro Scanio dei Verdi ha messo in luce il paradosso che l’attuale direttiva europea sull’antitrust non permetterebbe oggi all’Italia di entrare in Europa, un problema non da poco: «visto che alcuni paesi dell’Est nuovi membri – ha detto il parlamentare – si chiedono come mai debbano sottostare a delle regole che non sono valide per l’Italia».
Per il capogruppo alla camera della Margherita Pierluigi
Castagnetti, quella del conflitto di interessi è «una legge
che deve essere cambiata. Una legge ad personam che crea divieti per tutti gli italiani tranne uno: Silvio Berlusconi».
Infine da Luciano Violante la volontà che da settembre nasca una fase 2 per l’informazione capace, anche grazie agli stimoli venuti da questo incontro, di «disegnare un futuro coerente con i nostri principi». (Ansa)