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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 15, 2011

CONTRO LE CENSURE AI TALK SHOW

Il Comitato per la libertà, per il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo – di cui fa parte la Fnsi – ha deciso di confermare il presidio davanti a San Macuto, a Roma, per oggi alle 15. Questo il testo del comunicato del Comitato nel quale si denunciano i pericoli per i talk show nel servizio pubblico.
“La bozza Butti con la quale la Vigilanza Rai si prepara a devastare ciò che resta dell’autonomia dell’informazione del servizio pubblico. I rischi di una nuova, scandalosa sospensione degli approfondimenti politici di viale Mazzini in caso di campagna elettorale. L’impossibilità per RaiTre di mandare in onda le scene finali del “Caimano”. La riunione a Palazzo Grazioli dei giornalisti “spin doctors”. La dilagante esibizione di Giuliano Ferrara al Tg1 delle 20, dopo che, poche sere addietro, l’ennesimo videocomunicato del Presidente del Consiglio era stato “vestito” da intervista. Basta mettere in fila solo alcuni degli avvenimenti degli ultimi giorni per comporre un quadro allarmante. E’ sempre più chiaro che ogni regola sta saltando: nulla verrà lasciato di intentato, evidentemente, da parte del principale beneficiario del conflitto di interessi e dei suoi sostenitori, per ottenere che l’emittenza pubblica venga completamente piegata ad una funzione propagandistica. Ma chi sta apparecchiando queste campagne ha fatto i conti senza quella parte larga dell’opinione pubblica che, in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati, ha già dimostrato di sapersi battere e di saper vincere". Carlo Verna, segretario Usigrai: «In piazza a San Macuto non saremo solo per la liberticida bozza di atto di indirizzo contro la quale tante voci autorevoli e trasversali si
sono levate, ma anche per ricordare che in Rai ci sono sponde al bavaglio. C’è un Tg 1 che perde sempre più ascolti e credibilità, come dimostra il sorpasso fatto dal Tg 5. Minzolini vada anche lui a Sharm el Sheik al più presto, naturalmente con la sua carta di credito e non con quella aziendale».