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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 05, 2019

DI MAIO, LA SOLUZIONE A TARALLUCCI E VINO

di Alessandra Costante*

Alessandra CostanteIl consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deciso: il caso del pubblicista Luigi Di Maio, che nel suo ruolo di vicepremier ha accusato i giornalisti di essere “sciacalli” , va archiviato. Insomma, il fatto non sussiste perché mentre insultava i colleghi il pubblicista Di Maio indossava le vesti del vice premier e leader politico e non quelle di giornalista. Tutto finito a tarallucci e vino.

Certo, una sentenza che fa onore alle più sofisticate argomentazioni della scuola giuridica napoletana. Ma non certo alla categoria, che assiste attonita a questo teatrino delle marionette e si chiede se, d’ora in poi, qualunque collega potrà insolentirne pubblicamente altri, ignorare l’articolo 21 della Costituzione e la propria appartenenza ad un ordine professionale.

Ci auguriamo che l’Ordine dei giornalisti della Campania, che con tanta solerzia ha deferito all’organismo territoriale disciplinare il pubblicista Di Maio, si mostri altrettanto determinato nel ricorrere al Consiglio di disciplina nazionale. Anche perché se l’Ordine non fa l’Ordine nella tutela della dignità, autonomia e libertà dei colleghi insultati, ci domandiamo con che autonomia e autorevolezza possa presentarsi d’ora in poi davanti a qualsiasi componente del governo.

*coordinatrice nazionale #ControCorrente

Da Sindacati regionali di Stampa