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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 27, 2012

DOPO LA CONDANNA DI SALLUSTI

Molti di noi non condividono nulla di quel che dice e scrive Sallusti, sono lontani dalla sua concezione di giornalismo. Ma la sentenza che condanna al carcere il direttore del Giornale è il risultato sconvolgente di una norma orrenda del nostro codice, incompatibile con le democrazie avanzate e liberali e con i canoni delle democrazie europee. La Fnsi si appella ai colleghi, e particolarmente ai direttori perché, accanto ai loro editoriali, compaiano spazi bianchi in prima pagina come segni tangibili di protesta, dandone conto ai lettori, evidenziando la mostruosità di queste norme affinché siano cancellate al più presto.  La Fnsi continua la sua battaglia per la cancellazione immediata di una norma illiberale che punisce con la galera le opinioni. Proprio per questa ragione è confermata per martedì mattina la manifestazione indetta a Roma,  nella sala Tobagi della Fnsi, in Corso Vittorio Emanuele, 349. Con la condanna al carcere di Sallusti, i cittadini sanno che, al di là del giudizio che ciascuno ha sui contenuti e sulle opinioni espresse, sono tutti meno liberi e che il giornalismo – pur non esente da difetti e perciò suscettibile di legittime critiche – è sottoposto a un’inaccettabile permanente condizionamento che incide sulla libertà di espressione e delle idee. La Fnsi non lascia solo, come sempre, chi è colpito per le sue idee e nella sua libertà, fino a privarlo del lavoro. I tempi di procedura per l’arresto di Sallusti dopo la sentenza della Cassazione consentono al Parlamento, se davvero è coerente con le espressioni di sconcerto di tanti autorevoli personaggi politici, di cambiare la legge che ha provocato questo orrendo verdetto. Bastano venti minuti, in ciascuna delle Camere, per cancellare dal codice penale norme liberticide.