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  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 07, 2011

ENTRO IL 23 GENNAIO RICORSO CONTRO CONTRATTI SCADUTI

Il 23 gennaio è l’ultimo giorno utile per contestare i contratti di lavoro scaduti e i trasferimenti: dopo questa data, secondo le nuove norme del Collegato lavoro, si perde per sempre il diritto di farlo. La riforma del diritto del lavoro pone tante domande, e va a incidere sui diritti di ogni dipendente. Molto cambierà, è una rivoluzione storica. Tutto nasce dalla pubblicazione sul supplemento n. 243 della Gazzetta Ufficiale del 9 novembre della legge 4 novembre 2010 n. 183, altrimenti nota come “collegato lavoro”. La legge è entrata in vigore il 24 novembre. La legge, 50 articoli e oltre 100 commi, contiene nuove norme che incidono signicativamente sul diritto del lavoro, riguardo la certificazione dei contratti, l’arbitrato e l’impugnazione dei licenziamenti, anche dei contratti a termine e dei cococo. C’è anche un nuovo termine molto ristretto per l’impugnazione dei licenziamenti, dei contratti a termine e dei cococo, che riguarda anche i collaboratori: solo 60 giorni per l’impugnazione e 270 per il deposito del ricorso. Inoltre, per eventuali contenziosi sui contratti a termine e co.co.co. scaduti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, le impugnative devono essere presentate entro il 23 gennaio 2011. Sul piano pratico: dopo il 23 gennaio non si potrà più fare causa all’azienda impugnando i contratti a tempo determinato (anche cococo), scaduti prima del 24 novembre 2010, e per il giudice saranno eventualmente impugnabili solo quelli successivi. Se, ad esempio, si sono fatti 5 anni da precario presso la stessa azienda, con 5 diversi contratti annuali, finora si poteva andare dal giudice impugnando tutti e 5 i contratti, e il giudice poteva valutare complessivamente la situazione di 5 anni di lavoro. Ora invece, dal 24 gennaio, si potrà andare dal giudice a contestare entro 60 giorni solo l’ultimo contratto scaduto, mentre tutti quelli precedenti non verranno più presi in considerazione. Se non vi sono formalizzazioni del rapporto di collaborazione continuativo e lo stesso è ancora in atto, a rigore potrebbe non esserci l’urgenza di rispettare il termine del 23 gennaio, trattandosi di un unico rapporto ancora in essere. Per cautela però i legali del sindacato consigliano di fare comunque l’impugnazione, anche perchè potrebbero esserci delle cesure nel tempo, o potrebbe affermarsi un’interpretazione restrittiva della norma, da però cui ci si può mettere al riparo con una Raccomandata R.R. di contestazione del rapporto, da indirizzare al proprio editore, sempre entro il termine del 23 gennaio. Suggeriamo quindi a tutti, e specialmente a quelli che potrebbero ipotizzare una causa del lavoro, a prendere sollecitamente visione dell’analisi dell’ufficio legale della Fnsi sul "collegato lavoro", visibile sul sito www.fnsi.it