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  • Da: Assostampa FVG
  • novembre 23, 2006

Fieg/Fnsi: nulla di fatto

ROMA Si è tenuto ieri l’incontro che il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Ricardo Franco Levi, hanno convocato con la Segreteria della Federazione della Stampa e con il Presidente e il Direttore Generale della Fieg, Boris Biancheri e Fabrizio Carotti. Come previsto, l’esito è stato negativo.
Secondo il Governo il lavoro preparatorio della riforma dell’editoria deve procedere contestualmente alla trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti tra la Fieg e la Fnsi.
Il Sindacato dei Giornalisti ha accolto la proposta di Levi e Damiano di avviare da subito un confronto sulla riforma dell’editoria che affronti i temi del mercato editoriale, della definizione dei media, delle regole antitrust, della distribuzione, delle vendite, della pubblicità, del diritto d’autore, delle provvidenze per l’innovazione e ristrutturazioni, della responsabilità dei giornalisti, specie per quanto riguarda la riforma dell’Ordine e le norme relative alla privacy dei cittadini. Il confronto su questi temi avverrà nell’ambito delle consultazioni che il Sottosegretario Levi avvierà insieme alla commissione speciale presieduta dal Prof. Enzo Cheli.
E’ importante che lo stesso Sottosegretario e il Ministro del Lavoro abbiano sottolineato come un quadro di coerenze nel settore dell’informazione non possa prescindere dalla contestuale normalizzazione delle relazioni sindacali e quindi dalla rinnovazione del contratto dei giornalisti. Il Ministro Damiano ha proposto per la terza volta un tavolo tecnico sul contratto sul quale la Fnsi ha espresso nuovamente disponibilità per una discussione senza pregiudiziali nei tempi che saranno necessari, mentre la Fieg ha confermato l’opinione degli editori che i tempi per il rinnovo del contratto scaduto da due anni non sono ancora maturi. Si tratta della conferma di un atteggiamento grave e incomprensibile: la Fnsi ha, invece, più volte espresso la propria disponibilità a discutere tutti i problemi senza pregiudiziali, sia quelli sollevati dalla Fieg sia quelli posti dal Sindacato dei Giornalisti.
La Segreteria della Fnsi ha giudicato importante che il Ministro Damiano abbia deciso di riconvocare il tavolo tecnico sulla previdenza dell’Inpgi, abbia confermato le ipotesi di riforma della legge 30 sulla flessibilità del mercato del lavoro ed abbia manifestato la disponibilità ad accogliere la richiesta di uniformare le regole per il lavoro autonomo dei giornalisti a quelle per tutti gli altri lavoratori. Damiano ha proposto un tavolo sul mercato del lavoro dei giornalisti e ne ha preannunciato un altro sugli ammortizzatori sociali. Su queste ultime proposte del Ministro del Lavoro, accolte dalla Fnsi, la Fieg si è riservata di dare una risposta in tempi brevi.
Nel corso dell’incontro, i rappresentanti del Sindacato dei Giornalisti hanno chiesto al Governo di ripristinare quella parte di provvidenze per i giornali politici e in cooperativa che sono state tagliate nella finanziaria e di eliminare i tagli agli stanziamenti della Presidenza del Consiglio relativi alle convenzioni con le agenzie di stampa nazionali. Su questi argomenti la Fnsi si è riservata di inviare al Governo un documento dettagliato”.

”Il governo ha nuovamente sottolineato l’importanza di uno stretto collegamento, di una contestualità, tra la riforma dell’editoria e la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto: una proposta nuovamente accolta dalla Fnsi e respinta dalla Fieg. È un nuovo atto grave degli editori, che si assumono la responsabilità di un ennesimo rifiuto al governo”, dice il segretario della Federazione della stampa, Paolo Serventi Longhi.
”Il sottosegretario Levi e il ministro Damiano – sottolinea Serventi – hanno criticato entrambi questa posizione e Damiano ha proposto per la terza volta un tavolo tecnico sul contratto, che è stato rifiutato dagli editori e accolto dalla Fnsi”.
Il sindacato, ha aggiunto Serventi, ”ha ribadito la disponibilità a trattare senza pregiudiziali contestualmente con la riforma del sistema, che inevitabilmente comporterà i suoi tempi. Se gli editori accetteranno questa contestualità e si aprirà un tavolo, ragioneremo serenamente anche sui tempi necessari”.