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  • Da: Assostampa FVG
  • novembre 24, 2018

FNSI E CNOG: “NESSUN CONFRONTO CON DI MAIO SE NON CHIEDE SCUSA ALLA CATEGORIA”

LORUSSO VERNA

Michele Lorusso e Carlo Verna

«Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha convocato FNSI e Ordine dei giornalisti ad un tavolo di confronto sull’equo compenso e sul precariato giornalistico. Nel ringraziare il ministro per l’invito, il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso, e il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, gli hanno fatto presente che un confronto costruttivo fra il governo e gli enti dei giornalisti non può prescindere da un preventivo atto di pubblica ammenda degli insulti rivolti alla categoria. Lorusso e Verna hanno inoltre chiesto al ministro Di Maio di chiarire se il governo intenda favorire l’approvazione dell’emendamento sul superamento dei co.co.co – che rappresentano la forma più diffusa di sfruttamento del lavoro giornalistico – verso il lavoro dipendente, considerato che per ben due volte è stato proprio il governo a impedirne l’approvazione. Sindacato e Ordine hanno anche chiarito al ministro Di Maio che il confronto deve avvenire in un quadro di reciproca legittimazione, di cui ad oggi non si intravvedono i contorni, considerata la volontà di allargare l’invito ad altre e non meglio identificate associazioni, fuori dai confini tracciati dalla legge sull’equo compenso». Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della Stampa italiana e Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

 

Mattia Motta

Mattia Motta

A riguardo è intervenuto anche Mattia Motta, vicesegretario della FNSI e presidente della Commissione lavoro autonomo: «È vergognoso che il Movimento 5 Stelle cerchi di strumentalizzare i giornalisti precari e i cronisti minacciati per fare bassa propaganda politica. Bene fanno Federazione nazionale della Stampa italiana e Ordine dei giornalisti a non accettare il confronto con il ministro Di Maio fino a quando quest’ultimo non avrà chiesto scusa pubblicamente per aver offeso un’intera categoria».
«Come giornalista precario – osserva Motta – trovo sconcertante che il sottosegretario Di Stefano provi a intimidire gli enti della categoria. Ancora più assurdo è che il Movimento 5 Stelle parli di tutela dei giornalisti più deboli, considerato che è stato proprio il governo a bocciare gli emendamenti sul contrasto al lavoro irregolare. Per non parlare dell’annunciato azzeramento del fondo per l’editoria, bandiera dei 5 Stelle, che metterà per strada un migliaio di giornalisti, facendo crescere l’esercito dei precari e dei disoccupati».