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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 26, 2004

Fnsi, Parlamento si occupi di “Legge diffamazione”

Il Parlamento «riapra con urgenza la
‘pratica della legge sulla diffamazione e i risarcimenti
danni». Lo chiede il segretario generale della Fnsi Paolo
Serventi Longhi, intervenuto a proposito della condanna per
diffamazione confermata ieri dalla corte di appello di Trieste
nei confronti del giornalista della Rai del Veneto Massimiliano Melilli, per un
articolo pubblicato su un giornale locale triestino.
Serventi Longhi, si dice sorpreso dalla «inusitata
durezza» della condanna inflitta a Melilli (un anno e mezzo di
reclusione senza condizionale oltre a 50 milioni di multa).
«La mancata concessione della condizionale, di cui non si
comprende la ragione appare un precedente assai rischioso»,
dice il segretario del sindacato dei giornalisti.
«Non entro nel merito del dispositivo redatto dal giudice, e
attendo la definitiva valutazione della Corte di Cassazione con
fiducia.- aggiunge – Rispetto le decisioni della magistratura,
anche perchè sono convinto da sempre della necessità del
massimo rigore nella ricerca delle fonti e nella verifica dei
fatti da parte di tutti i giornalisti. Mi sembra però che
l’attuale legislazione sulla diffamazione a mezzo stampa, in
sede penale e civile, consenta situazioni particolarmente
penalizzanti per i giornalisti». Il caso Melilli, conclude,
«rischia di assumere un aspetto di particolare gravità. È
estremamente importante che il Parlamento riapra con urgenza la
‘praticà della legge sulla diffamazione e i risarcimenti danni
che sembra sia stata frettolosamente archiviata a causa delle
posizioni differenti emerse su questa delicata materia in tutti
e due gli schieramenti parlamentari».