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  • Da: Assostampa FVG
  • novembre 24, 2006

FNSI: prosegue lo sciopero delle firme

ROMA La FNSI esprime grande soddisfazione per la mobilitazione delle giornaliste e dei giornalisti per ottenere un tavolo di trattativa contrattuale con gli editori della Fieg.
In molte testate quotidiane e periodiche è in corso “sciopero delle firme” che rappresenta un innovativo strumento di lotta che integra l’attuazione dello stato di agitazione e la conseguente rigorosa attuazione delle norme contrattuali per quanto riguarda l’orario e l’organizzazione del lavoro. La FNSI condivide la decisione di quei comitati e fiduciari di redazione che hanno attuato e che realizzeranno nei prossimi giorni queste forme di lotta.
La FNSI, nello stesso tempo, ha confermato gli scioperi decisi dall’Assemblea degli stati generali secondo modalità che saranno decise dalla Federazione, dove è possibile senza preavviso.
La FNSI prende atto con soddisfazione dell’impegno del Governo a promuovere contestualmente un confronto sulla riforma delle regole dell’informazione e l’apertura di un tavolo per il rinnovo del contratto con la FIEG. Il sindacato dei giornalisti invita il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Ricardo Franco Levi, a convocare in tempi rapidi i confronti preannunciati con le parti interessate sulle riforme di rispettiva competenza.
La FNSI chiede alla FIEG di manifestare la stessa disponibilità al dialogo senza pregiudiziali che ha chiaramente espresso il sindacato dei giornalisti. Come hanno affermato i rappresentanti del Governo non ci può essere una prospettiva di sviluppo nel settore se non sarà superata rapidamente l’attuale crisi delle relazioni sindacali tra editori e giornalisti.
In ogni caso la FNSI parteciperà alla discussione sui problemi dell’editoria, della previdenza dei giornalisti, del mercato del lavoro e del precariato, apportando il proprio contributo costruttivo di idee e di proposte.

La Giunta della FNSI ha dato inoltre mandato alla segreteria di rappresentare al Governo le forti riserve e preoccupazioni per i tagli alle provvidenze per giornali di movimento, di idee e in cooperativa e per le agenzie di stampa.