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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 03, 2009

FNSI: SIAMO IN 300.000

ROMA Una piazza gremita e colorata da palloncini rossi e verdi, tante bandiere della Cgil, dell’Italia dei Valori, del Pd, di associazioni e di altre sigle sindacali, numerosi striscioni e grandi cartelli contro Silvio Berlusconi: così si presentava Piazza del Popolo alle 16 quando è iniziata la manifestazione per la libertà di informazione organizzata dal sindacato unitario dei giornalisti. Trecentomila i partecipanti, secondo gli organizzatori. Sessantamila per la Questura.
Dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime della tragedia di Messina, la manifestazione prende il via con Andrea Vianello che introduce gli interventi.
A poco a poco arrivano i politici, Dario Franceschini, Massimo D’Alema, Antonio Di Pietro, Walter Veltroni, Nicki Vendola, Paolo Ferrero, Ermete Realacci, Fausto Bertinotti, Claudio Fava, Paolo Gentiloni, Vincenzo Vita, Beppe Giulietti.
Nessuno di loro sale sul palco. Il clima è quello delle feste: i manifestanti sono scesi in piazza indossando le magliette distribuite dalla Fnsi e dall’Usigrai, con lo slogan ‘siamo tutti farabuttì.
La piazza si infiamma quando vede arrivare Roberto Saviano, stretto da un nugolo di guardie del corpo e assediato da giornalisti e fotografi. C’è una tensione palpabile: lo
scrittore viene accompagnato in un camper. Gli organizzatori fanno sapere che Saviano non darà interviste perchè non può sostare nel retropalco in quanto è ‘troppo pericolosò. Altri applausi si levano dal fondo della piazza dove si fermano per
circa un’ora Michele Santoro, Vauro e Marco Travaglio. La redazione di Annozero è invece presente praticamente al completo nel ‘recintò allestito attorno al palco.
C’è Paolo Ruffini che guida la pattuglia di Raitre, la rete finita nel mirino del governo: Serena Dandini, Riccardo Iacona, Giovanni Floris, Maurizio Mannoni, Maria Cuffaro. Assente Milena Gabanelli ma solo perchè impegnata a Bologna nella preparazione
del nuovo ciclo di Report. Si fa sentire, tra gli applausi, anche la voce di Mediaset
con l’adesione del coordinamento dei Cdr e di Striscia la Notizia, rappresentata in piazza dal Gabibbo e dal finto Bruno Vespa.
La folla è reattiva ed esprime il proprio punto di vista in maniera rumorosa: sonori fischi quando il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida cita Vittorio Feltri. Ed ogni volta che gli oratori fanno riferimento al Tg1 e al Tg2
oppure a Porta a Porta. Contestazioni alla Cisl e alla Uil che hanno scelto di non partecipare. Ovazioni per Annozero, per Report, per Repubblica ed Ezio Mauro.
Forte presenza del quotidiano che ha allestito una postazione tv per raccogliere l’opinione dei manifestanti e ricevere i messaggi in diretta da proporre sul sito. Eugenio Scalfari, Ezio Mauro, i vicedirettori e i principali editorialisti del
quotidiano, seguono gli interventi, dialogano con i cittadini, stringono mani e firmano autografi.
Qualcuno avvista Nanni Moretti e in effetti il regista c’è e porta un tocco critico alla piazza, coerente con il suo stile. Questa volta resta in disparte, al contrario di quanto fece nel 2002 a Piazza Navona con il suo durissimo atto d’accusa alla
sinistra pronunciato dal palco di una manifestazione dell’Ulivo.
In sette anni il suo giudizio non è cambiato di una virgola: «Nei confronti del fenomeno Berlusconi, che è stato da loro sottovalutato, credo che la sinistra e il centro sinistra abbiano sbagliato tutto».