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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 19, 2015

FOTOGRAFI A CINQUE EURO ALL’ORA

L’Assostampa Fvg denuncia l’ennesimo caso di sfruttamento e sottopagamento dei lavoratori dell’informazione e della comunicazione. L’ufficio Cultura del Comune di Cividale ha indetto un bando per la selezione di un “giovane fotografo” che collabori per iniziative pubbliche, eventi, inaugurazioni, incontri istituzionali, nonché per realizzare scorci della città. Requisiti: età fra i 19 ed i 29 anni, possesso del diploma di scuola media superiore, disponibilità anche nei giorni festivi, dotazione di macchina fotografica digitale, capacità di rapporti con il pubblico e possesso di nozioni culturali-turistiche su Cividale. Iniziativa lodevole, sicuramente, anche perché “finalizzata ad offrire ai giovani cividalesi disoccupati – come si legge nel bando – la possibilità di effettuare un’esperienza nel mondo del lavoro”. Peccato che questa borsa-lavoro consisterà “indicativamente in un pacchetto di 100 ore retribuite a 5,18 euro/ora”. Lordo? Netto? Il bando non lo spiega. Non si capisce come si è arrivati a determinare questa cifra (chi lavora per 5 euro l’ora?), considerando anche che se si utilizzassero i classici “voucher”, tanto di moda in questo periodo di crisi, si arriverebbe comunque alla “ragguardevole” cifra di 7,50 euro/ora. Questo bando sottolinea poi, ancora una volta, l’importanza che si vuole dare a una professionalità ben definita come quella del fotografo, ruolo fondamentale nel mondo del giornalismo e dell’informazione in generale. I cinque euro/ora messi sottolineano anche l’importanza che il Comune attribuisce alla promozione. Cividale, patrimonio mondiale Unesco, affida la propria immagine (iniziative pubbliche, eventi, inaugurazioni, incontri istituzionali, nonché scorci della città) a un giovane che, per quanto appassionato e bravo, mancherà sicuramente di quella esperienza che potrebbe maturare affiancato magari a un professionista. Professionista che viene incaricato di selezionarlo e basta. Si vuole insomma avvicinare un giovane al mondo del lavoro, senza prepararlo, sfruttandone l’attrezzatura in possesso, facendolo lavorare – anche nei giorni festivi – in cambio di cinque euro/ora.