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  • Da: Assostampa FVG
  • luglio 28, 2017

GEDI: CALANO COSTI E COPIE, CRESCE FATTURATO

Gedi, il gruppo editoriale nato dall’integrazione tra L’Espresso e Itedi, ha chiuso il primo semestre con un fatturato di 287,3 milioni di euro, in crescita dell’1,6% a perimetro omogeneo rispetto allo stesso periodo del 2016, e con un utile di 7,4 milioni, in calo rispetto ai 10,3 milioni dello scorso anno. Sostanzialmente stabile il margine operativo lordo, attestatosi a 22,7 milioni mentre la posizione finanziaria netta è positiva per 26,4 milioni.

Lo riporta una nota del gruppo, nella quale si specifica che i risultati al 30 giugno 2017 non includono gli effetti economici del Gruppo Itedi – che decorrono dal 1 luglio 2017. Nella prospettiva dell’integrazione con Itedi, si legge ancora, nel corso del 2016 sono state “deconsolidate cinque testate” e quindi il perimetro di attività del primo semestre 2017 è sensibilmente differente e ridotto rispetto a quello del primo semestre del 2016.

I ricavi diffusionali, pari a 84,3 milioni di euro, sono scesi del 5,7% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente a pari perimetro, in un mercato che ha continuato a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani. I ricavi pubblicitari sono cresciuti dell’8,2%, registrando una flessione del 4,3% sui mezzi del gruppo ed un incremento significativo delle concessioni di terzi, grazie alle nuove concessioni di Radio Italia, La Stampa ed il Secolo XIX, per la pubblicità nazionale.

Nello specifico, con riferimento ai mezzi del gruppo, la raccolta su radio è cresciuta del 5%, confermando il trend positivo già riscontrato nel precedente esercizio, quella su internet ha mostrato una leggera crescita (+0,8%), in linea con l’andamento di mercato, mentre la stampa ha registrato un calo significativo (-8,7%), penalizzata dall’andamento negativo del mercato dei quotidiani e dei periodici, che si è riflesso in particolare sul quotidiano nazionale, mentre i locali hanno riportato una contrazione molto più contenuta.

Scesi del 5,6% i costi, grazie a una diminuzione sia dei costi fissi del personale (-4,4%) che degli altri costi (-6,5%).

Sul risultato netto consolidato ha pesato l’ammortamento al fair value delle frequenze del digitale terrestre implicite nel valore della partecipazione in Persidera. Il peggioramento della posizione finanziaria netta, scesa dai 31,7 milioni di fine 2016 ai 26,4 milioni del 30 giugno, è dovuto al consolidamento di Itedi, che apporta un indebitamento finanziario netto negativo di 7,8 milioni.

In merito alle prospettive dell’esercizio 2017 “non si intravedono miglioramenti dei trend negativi che hanno interessato il settore ormai da anni; per contrastarli, il Gruppo continua ad impegnarsi in particolare nello sviluppo delle attività digitali, in cui è leader nel proprio settore, e nel contenimento dei costi, potendosi ritenere che, in assenza di eventi allo stato imprevedibili, il Gruppo registrerà a fine anno un risultato positivo e l’integrazione con Itedi aprirà nuove opportunità”. (primaonline)