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  • Da: Assostampa FVG
  • novembre 17, 2017

“GRAZIE A CHI ERA IN PIAZZA A OSTIA PER DIFENDERE COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA”

62307d1d9eee3f657d3e96bd565287ccGrazie a tutti coloro che hanno partecipato al presidio organizzato a Ostia da Libera e FNSI. Quella piazza ha dimostrato che in questo Paese sono ancora in tanti a credere nei valori della Costituzione e nei principi della democrazia. A cominciare dalla libertà di espressione e dal diritto dei cittadini ad essere informati che nessuna intimidazione, fisica o di altro tenore, ma ugualmente insidiosa, come le querele bavaglio, potrà mai scalfire o mettere in discussione. Difendere la libertà di informazione e il diritto dei giornalisti a condizioni di lavoro dignitose significa riaffermare il diritto dei cittadini ad essere informati.
Libertà e diritti dei cronisti sono minacciati non soltanto dall’arroganza e dalla protervia delle organizzazioni criminali, ma anche dall’inerzia di governo e parlamento. Per questa ragione, il Consiglio nazionale della FNSI e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti si riuniranno in piazza Montecitorio, a Roma, a partire dalle 11 di mercoledì 22 novembre. Sarà l’occasione per denunciare i silenzi di parlamento e governo sulla cancellazione del carcere per i giornalisti, sull’assenza di norme per contrastare le querele bavaglio, per mettere in guardia i cittadini dalle ulteriori forme di bavaglio e limitazioni al diritto di essere informati contenute nel recente decreto sulle intercettazioni.
Sarà anche e soprattutto una manifestazione per il lavoro regolare e per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle condizioni di precarietà in cui molti giornalisti sono costretti a lavorare. Le politiche per il lavoro sono rimaste fuori dalla recente partita che ha portato all’approvazione della legge di riforma dell’editoria. A fronte di milioni di euro elargiti alle imprese editoriali sotto forma di aiuti diretti e indiretti, il governo del Jobs act non ha ritenuto di dover fissare alcun paletto per contrastare l’abuso di contratti atipici e il ricorso al lavoro precario.
La situazione è diventata insostenibile: l’informazione di qualità, essenziale in ogni democrazia, richiede giornalisti ai quali vengano riconosciuti diritti e retribuzioni adeguate. I giornalisti lo diranno in piazza e invitano tutti, associazioni e cittadini comuni che hanno partecipato al presidio di Ostia, ad unirsi a loro.

In una nota, Federazione nazionale della stampa italiana e Libera hanno anche commentato il nuovo episodio d’intimidazione avvenuto a Ostia:

Chi pensa di intimidire e di spaventare i tanti cittadini e le tante associazioni che hanno partecipato ieri alla manifestazione di Ostia per la legalità e per la libertà di informazione presto comprenderà che dovrà amaramente pentirsi di questi gesti.
Chi ha appiccato il fuoco alla porta della sede del Pd di Ostia ha voluto mettere la firma del malaffare e della corruzione e ha espresso così la rabbia di chi si sente sempre più isolato. Non solo esprimiamo la nostra solidarietà al Pd come a chiunque altro sia stato colpito dalle ingiurie mafiose, senza dimenticare l’avvertimento lanciato alla troupe de “L’aria che tira”, ma confermiamo l’impegno a raddoppiare lo sforzo per “illuminare a giorno” i covi dello squadrismo e del malaffare.