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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 14, 2007

I CDR: 30 GIORNI PER SBLOCCARE LA TRATTATIVA

ROMA Verificare entro trenta giorni le condizioni per varare la riforma dell’Inpgi e per un accordo-ponte, propedeutico all’apertura di un confronto sul rinnovo del contratto giornalistico: in caso di scadenza del termine senza risultati, un nuovo pacchetto di scioperi. Questo,
in sintesi, il senso del mandato affidato oggi dalla Conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione, riunita a Roma, agli organismi dirigenti della Fnsi. L’assemblea dei cdr sollecita anche «il governo a fare la propria parte senza indugi e tentennamenti su questi temi».
«La conferenza nazionale dei cdr – si legge nel testo
dell’ordine del giorno, approvato con 2 voti contrari e 21
astenuti sui circa 300 presenti – rivendica il diritto
costituzionale alla contrattazione nazionale. Un diritto negato da una controparte, la Federazione Italiana degli Editori Giornali, che da 744 giorni rifiuta di aprire il negoziato per rinnovare il contratto nazionale di lavoro. In questo quadro la conferenza dei comitati di redazione indica la necessità che il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, già diffidato dall’Inpgi, intervenga con un atto immediato del governo che permetta il varo della riforma della orevidenza dei giornalisti Italiani, già approvata dagli organismi decisori dell’Inpgi, ma strumentalmente bloccata dalla Fieg come ulteriore arma di pressione sulla vertenza contrattuale. Ogni mese di rinvio della riforma delle pensioni costa alla categoria un milione e 600
mila euro».
L’assemblea dei Cdr «ritiene improcrastinabile l’apertura del confronto con la Fieg. I giornalisti italiani, consapevoli della posta in gioco, assumono sulle proprie spalle la responsabilità di chiedere agli editori e al governo di aprire subito un negoziato che stabilisca le regole del lavoro del giornalista multimediale, definisca il quadro normativo, fissi gli strumenti di sostegno pubblici».
L’assemblea – si legge ancora nell’ordine del giorno – «dà mandato agli organismi dirigenti della Fnsi di verificare, entro i prossimi trenta giorni, i margini per varare la riforma dell’Inpgi, definire un nuovo assetto del mercato giornalistico anche in relazione al precariato. Contemporaneamente, i cdr danno mandato alla segreteria della Fnsi di verificare le condizioni per un accordo-ponte che – con il necessario contenuto economico determini gli elementi per avviare a
soluzione le questioni del precariato e del lavoro autonomo per un giusto riequilibrio contrattuale e sia propedeutico all’apertura immediata e contestuale di un confronto a tutto campo sulla parte normativa. Di questo ampio contesto contrattuale è parte integrante anche il negoziato sulla multimedialità».
«Qualora tale termine scadesse senza produrre risultati, la conferenza dei cdr affida agli organismi della Fnsi la gestione, d’intesa con i cdr, di iniziative di lotta già sperimentate e di un pacchetto congruo ed eccezionale di giorni di sciopero da attuare soltanto nelle forme più efficaci e che creino reali
ripercussioni economiche e politiche. L’assemblea dei cdr
sollecita il governo a fare la propria parte – conclude l’ordine del giorno – senza indugi e tentennamenti su questi temi».