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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 21, 2018

IL CONTRATTO ENTI LOCALI APRE AL “GIORNALISTA PUBBLICO”. Lorusso: “Occasione per dare diritti e tutele ai precari e creare nuova occupazione”

Un altro decisivo passo avanti nell’attuazione della legge 150 del 2000, per la definizione dei profili professionali dei giornalisti impiegati negli uffici stampa degli Enti pubblici, è stato raggiunto poche ore fa, con la sottoscrizione del contratto degli Enti locali. Il nuovo contratto prevede, infatti, l’istituzione dei nuovi profili per le attività di comunicazione e informazione, al fine di valorizzare e migliorare le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. I profili professionali dei giornalisti addetti alle attività di informazione saranno collocati nelle categorie previste dal vigente sistema di classificazione del personale secondo le graduatorie e i relativi requisiti culturali e professionali previsti dal contratto del ‘99 “in relazione alla complessità dei compiti, nonché al livello di autonomia, responsabilità e competenza professionale”. In tale ambito gli Enti locali, tenendo conto dei rispettivi fabbisogni, individueranno i profili professionali per definire la tipologia delle prestazioni lavorative e le specifiche competenze richieste.
Nel settore dell’informazione il profilo di riferimento sarà quello del “giornalista pubblico”, specializzato nei rapporti con i media e inquadrato nella categoria D. Il “giornalista pubblico” si occuperà della gestione e del coordinamento dei processi di informazione, curerà il collegamento con gli organi di informazione ed individuerà gli strumenti per garantire una costante e aggiornata informazione sull’attività istituzionale dell’amministrazione.
«Si tratta – dicono Raffaele Lorusso e Alessandra Costante, segretario generale e vicesegretaria della FNSI con delega agli uffici stampa pubblici – di un risultato importante perché, dopo 18 anni dalla legge 150/2000, viene riconosciuto pieno diritto di cittadinanza a tanti colleghi che già si occupano di uffici stampa in numerosi enti locali con forme e livelli di inquadramento disomogenei, se non, come in alcuni casi, fantasiosi. La definizione dei profili nel contratto degli enti locali pone inoltre le basi per la creazione di nuove opportunità di occupazione. L’impegno della ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, è stato fondamentale per raggiungere questo risultato, che dovrà essere riempito di ulteriori contenuti, ma decisamente importante. Adesso la partita, come per gli altri comparti, si sposta sul terreno della classificazione della categorie professionali, sede in cui Aran e FNSI dovranno definire diritti, garanzie e inquadramento professionale dei giornalisti, partendo dalle specificità e dalle peculiarità della professione».

«L’inserimento dell’attività di informazione nella pubblica amministrazione pone le basi per una regolamentazione organica di una serie di profili già esistenti e per la creazione di nuova occupazione» detto il segretario generale Raffaele Lorusso, intervenendo all’evento promosso da Pa Social, l’Associazione nazionale presieduta da Francesco Di Costanzo cui aderiscono numerose figure professionali che si occupano di attività di comunicazione e informazione nei vari settori della pubblica amministrazione.

Alla presenza di numerosi giornalisti e comunicatori di vari ambiti della pubblica amministrazione, alcuni dei quali precari da anni in attesa di un inquadramento contrattuale, il segretario della Fnsi ha illustrato lo stato del confronto con il ministero della Funzione pubblica e con l’Aran.

«L’inserimento del profilo del giornalista pubblico nei contratti dell’amministrazione centrale e dei comparti scuola ed enti locali – ha spiegato Lorusso – rappresenta un punto di partenza. Il confronto avviato dalla Fnsi con la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, e con l’Aran ha permesso di raggiungere un risultato atteso da 18 anni. Fermo restando quello che nel corso degli anni è stato realizzato in numerose Regioni con il recepimento del contratto di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi e che rappresenta un punto fermo irrinunciabile da tutelare e rilanciare, l’inserimento nei contratti della pubblica amministrazione delle attività di informazione e comunicazione consentirà di dare una regolamentazione organica, diritti e garanzie a colleghi che lavorano negli uffici stampa di numerosi enti pubblici. La strada è ancora lunga e non potrà non coinvolgere anche l’Ordine dei giornalisti per gli aspetti legati al riconoscimento dello status professionale. Le molteplici attività di comunicazione della pubblica amministrazione e gli obblighi di trasparenza, pubblicità, diffusione degli atti e comunicazione con i cittadini imposti dal Foia possono rappresentare un’occasione per creare nuovi sbocchi professionali in un quadro di regole certe e definite. Il confronto che si aprirà fra Fnsi e Aran in sede di classificazione delle figure professionali sarà fondamentale per la definizione degli aspetti normativi, previdenziali e assistenziali propri della professione giornalistica».