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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 24, 2004

IL PREMIO ‘CITTÀ DI SIENÀ AD AIDAN WHITE

Il segretario generale dell’
International Federation of Journalist, Aidan White, è il
vincitore della quarta edizione del Premio internazionale per la
libertà di stampa nel mondo intitolato alla città di Siena e
organizzato dall’ associazione Informazione senza frontiere con
il patrocinio del Comune. Il premio è dedicato quest’ anno agli
oltre 30 giornalisti e operatori dei media morti durante il
conflitto in Iraq.
La premiazione si terrà venerdì 27 febbraio, alle 11,
presso la sala del Mappamondo del Palazzo Comunale di Siena.
Il premio assegnato a White è un riconoscimento per il
lavoro svolto nell’ ultimo anno da parte della più grande
associazione del mondo nella tutela dei giornalisti, operatori
e fotoreporter, impegnati su fronti particolarmente difficili.
L’ International Federation of Journalists dal 1926, anno
della sua fondazione, promuove azioni internazionali per
difendere la libertà di stampa e la giustizia sociale
attraverso sindacati dei giornalisti forti, liberi e
indipendenti.
Oltre ad Aidan White, saranno presenti Paolo Serventi Longhi,
segretario generale della FNSI, Chiara Boni, assessore alla
Comunicazione della Regione Toscana, Alessio Vinci, inviato CNN,
Roberto Scardova, inviato RAI, Enrico Menduni, docente alla
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena –
Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Roberto Reale,
docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Padova, e autore del libro «Non sparate ai giornalisti», Anna
Carli, rettore del Museo Santa Maria della Scala di Siena,
Franco Siddi, presidente nazionale della FNSI, Carlo Bartoli,
presidente dell Associazione stampa toscana, e Carlo Umberto
Salvicchi, presidente di Informazione senza frontiere.
La premiazione sarà l’occasione per un dibattito pubblico
sul mestiere dell’inviato di guerra, sui rischi che corre, sulla
complessa preparazione tecnica che necessita, ma anche su come
si sta evolvendo il rapporto media-forze armate dopo le vicende
della guerra in Iraq.