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  • Da: Assostampa FVG
  • dicembre 14, 2009

IL VERBALE DELL’INCONTRO SUL PRECARIATO DELL’11 DICEMBRE

VERBALE DELL’INCONTRO SUL PRECARIATO GIORNALISTICO
promosso da Assostampa e Coordinamento Precari e Freelance del FVG
(Circolo della Stampa, Trieste, 11 dicembre 2009)

La ricerca di regole chiare per evitare gli abusi e lo sfruttamento dei precari dell’informazione, e l’avvio di un percorso che dovrà portare a un’azione sindacale per tutelare i freelance del Friuli Venezia Giulia. Sono queste le due indicazioni uscite dai lavori dell’incontro organizzato venerdì 11 dicembre dall’Assostampa e del Coordinamento Precari e Freelance della regione al Circolo della Stampa di Trieste.

L’iniziativa rappresenta la naturale evoluzione del percorso iniziato prima dell’estate, con l’invio di una lettera-appello a tutti i politici, e ai vertici degli altri sindacati del Friuli Venezia Giulia. Nel testo il Coordinamento e l’Assostampa FVG chiedevano un contributo d’impegno per affrontare una situazione che si sta facendo di mese in mese più pesante: riduzioni di compensi, lavoro e diritti per i precari che lavorano per le maggiori testate della regione, e una conseguente riduzione della qualità dell’informazione per i cittadini.

In questi mesi il Coordinamento Precari e Freelance, con la collaborazione dell’Assostampa, ha organizzato incontri in tutti i capoluoghi della regione, giungendo alla stesura di un documento di rivendicazione che è stato sottoposto agli intervenuti prima dell’inizio dei lavori.

Al Circolo della Stampa di Trieste erano stati invitati tutti coloro che avevano deciso di rispondere alla lettera inviata prima dell’estate, e sono intervenuti, accanto ai rappresentanti del sindacato, l’europarlamentare Debora Serracchiani (Pd), i consiglieri regionali Roberto Antonaz (Rif. Comunista) e Igor Gabrovec (Unione Slovena), l’assessore della Provincia di Gorizia Marko Marinčič (Verdi), Renato Kneipp e Dario Scarpa della Cgil regionale, il segretario regionale della Cisl Giovanni Fania, e i rappresentanti del Gruppo Freelance del Veneto "Re:Fusi", Antonella Benanzato e Giovanni Giuseppe Monforte (giunti anche in rappresentanza del Sindacato giornalisti del Veneto).
All’iniziativa hanno aderito anche il vicepresidente della Provincia di Trieste Walter Godina (Pd), i senatori Ferruccio Saro (Pdl) e Tamara Blažina (Pd), i deputati Alessandro Maran ed Ettore Rosato (Pd), il consigliere regionale Alessandro Corazza (IdV, primo firmatario di un’interpellanza sul precariato e informazione) e il segretario della Uil Luca Visentini, che, pur impossibilitati a partecipare, hanno inviato dei messaggi di sostegno. In apertura dei lavori è stato letto anche un messaggio del segretario dell’FNSI Franco Siddi.

Gli interventi, aperti dal presidente dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello, hanno messo in luce soprattutto come, nonostante il ruolo fondamentale dei freelance, in regione e anche a livello nazionale le condizioni di lavoro e retributive stiano rapidamente peggiorando, fino a compromettere lo stesso diritto all’informazione, oltre a rendere molto difficili le condizioni di vita di questi lavoratori. Il precariato mette sotto ricatto il giornalista, gli toglie autonomia, e quindi compromette la libera informazione.

Muscatello ha sottolineato come la crisi nel mondo dell’informazione abbia toccato di più la fascia più debole, quella dei precari, una categoria che si sta allargando sempre di più, senza nemmeno avere quelle prospettive di un impiego stabile, che invece erano concrete fino a 10 anni fa.
Sono sempre di più i colleghi che lavorano fuori dalle redazioni e, ha detto, “e il sindacato si sta muovendo per difendere l’anello più debole, migliaia di colleghi e colleghe che si trovano senza prospettive: è una partita difficile ma che va giocata fino in fondo, poiché il rischio è quello di perdere un’intera generazione di giornalisti.”

L’assenza totale di regole che tutelino i precari è stata rilevata anche dal segretario Gianni Martellozzo: occorrono regole certe, ha detto, ma anche un’azione del sindacato per portare al tavolo di trattativa gli editori.

Maurizio Bekar, vicesegretario dell’Assostampa ed esponente del Coordinamento, ha illustrato i contenuti del documento e la situazione dei precari e dei freelance in regione, peggiorata rapidamente negli ultimi mesi. Gli editori non considerano i precari come una categoria collettiva, e quindi non ne accettano la rappresentanza da parte del sindacato. Si tratta quindi di lavoratori ricattabili, pagati pochissimo (anche 4 euro lordi a pezzo, e talvolta anche nulla), che attualmente hanno grandi difficoltà perfino a capire come, se e quando verranno pagati. Si tratta di una situazione che riguarda lo stesso diritto all’informazione, e non solo un interesse di categoria: una retribuzione dignitosa è infatti la precondizione per avere una buona informazione.

La deriva di riduzione delle retribuzioni, e del numero dei pezzi assegnati ai freelance, è stata confermata anche da altri colleghi intervenuti nell’incontro.

Nel corso dei lavori non sono mancati i contributi dei politici e dei rappresentanti sindacali presenti: Debora Serracchiani, europarlamentare del Pd, ha sottolineato come il massiccio ricorso ai freelance e al lavoro sottopagato, con conseguenze dirette sulla qualità dell’informazione, nasca dall’assenza di regole: “C’è un’attività che il Parlamento europeo ha intrapreso per regolare il diritto all’informazione – ha spiegato – ma servono assolutamente delle norme nazionali, e anche una nuova regolamentazione dei rapporti sindacali. L’impegno che dobbiamo assumerci – ha aggiunto – è quello della ricerca costante delle regole, e in questo ci deve anche essere un ruolo dell’Ordine professionale.” Serracchiani ha anche ricordato la scomparsa degli editori puri in Italia, persone che capiscono che l’industria dell’informazione non è uguale alle altre.

L’importanza della battaglia a difesa dei giornalisti precari è stata sottolineata anche dall’assessore provinciale di Gorizia Marko Marinčič (presente in rappresentanza dell’Amministrazione): si tratta di una causa che deve essere appoggiata da un fronte trasversale, poiché dei giornalisti ricattabili sono un danno per l’informazione libera, e anche per tutta la categoria, e la libertà dell’informazione dovrebbe essere un principio che unisce tutti.

Igor Gabrovec, consigliere regionale della Slovenska Skupnost (Unione Slovena), firmatario di un’interrogazione sul tema dei giornalisti precari, ha purtroppo confermato che le iniziative promosse dai consiglieri regionali sul tema non hanno avuto risposta da parte della Giunta, e ha concordato sulla necessità di far rispettare le regole che ci sono, ma anche di sostenere una riforma dell’Ordine.

Un altro punto su cui impegnarsi, ha aggiunto Roberto Antonaz, consigliere regionale di Rifondazione Comunista, sarà informare i cittadini su quali sono le reali condizioni di lavoro dei giornalisti freelance, sottopagati, ma indispensabili per far uscire i giornali: è necessario, ha detto, coordinare e organizzare i precari, e anche far capire ai giornalisti assunti che va nel loro interesse che si sistemi questa situazione.

Dai rappresentanti degli altri sindacati intervenuti è giunta una disponibilità a promuovere un’azione comune sul tema del precariato, accolta positivamente dal presidente dell’Assostampa Muscatello.

Giovanni Fania, segretario regionale della Cisl, ha sottolineato come non si possano lasciare 25 mila giovani, ad alto tasso d’istruzione, senza un futuro. Ma è necessario, ha aggiunto, capire quale sia la strategia dell’FNSI per dare un futuro a questi giovani, e se tutti sono convinti che questa sia un battaglia da fare. “Se, come è vero, i precari sono pagati meno di un manovale – ha detto – è necessario capire chi è che con loro si comporta da caporale.”

Anche dalla Cgil regionale è giunta condivisione sui contenuto del documento: Dario Scarpa ha confermato che le forme di tutela attuale non sono assolutamente sufficienti, e abbandonano al proprio destino migliaia di giovani; Renato Kneipp ha proposto l’apertura di un tavolo con Cgil, Cisl e Uil e l’Assostampa per discutere del tema del precariato.

Nel corso del dibattito, è intervenuto anche il rappresentante dei giornalisti freelance del Veneto, Giovanni Giuseppe Monforte, che ha illustrato l’esperienza dell’organizzazione in Veneto e auspicato un approfondimento della collaborazione con il Coordinamento Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia.