0 Liked
  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 20, 2004

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: 10 anni fa

ROMA A 10 anni dalla morte della giornalista Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, nasce un Osservatorio Pubblico a sostegno della Commissione parlamentare di inchiesta istituita nel luglio scorso. L’Osservatorio si riunirà ogni tre mesi nella sede della Federazione nazionale della stampa per fare il punto sulle
ricerche in corso, le piste emerse e la verifica dei risultati delle indagini condotte dalla magistratura.
Lo hanno promosso le associazioni Arci e Libera insieme ai genitori di Ilaria, la Fnsi e il ristretto pool di giornalisti di diverse testate, come il Tg3 e Famiglia Cristiana, che in tutti questi anni sono stati al fianco di Giorgio e Luciana Alpi nella battaglia per la ricerca della verità. Una battaglia combattuta da molti, ma non da tutti: «Ilaria è una giornalista di cui tutti parlano, ma che è stata abbandonata», spiegano infatti genitori che sulla Commissione d’ inchiesta puntano molte delle loro nuove speranze.
«Da 10 anni lottiamo per avere la verità e soprattutto
perchè il lavoro di Ilaria non sia disperso. Adesso
l’isolamento si è rotto», hanno sottolineato Giorgio e Luciana Alpi durante l’incontro che si è svolto nella sede della Fnsi alla vigilia del decimo anniversario dell’ assassinio della giornalista e di Miran Hrovatin. All’ incontro sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Fnsi Franco Siddi, il direttore del Tg3 Antonio Di Bella, Sandro Curzi, l’on. Elettra Deaiana, membro della Commissione, e l’on.Valerio Calzolaio, che per primo l’ ha proposta e ha anche lanciato l’idea dell’ Osservatorio. Come hanno sottolineato in tanti, proprio i genitori di Ilaria sono stati la «variabile non prevista» da chi l’ ha uccisa, ma non ha fatto i conti con la loro determinazione umana e civile.
«Fare giustizia significa fare due processi e riaprirne uno – ha affermato Calzolaio – Il processo alla mala cooperazione italiana in Somalia prima del ’94, quello a chi ha depistato, manomesso, nascosto o inventato prove, verificando il ruolo di alcuni servizi e di alcuni militari, mentre il processo a chi ha ucciso dovrà essere in qualche modo riaperto per accertare se esiste un mandante ed eventuali connessioni fra mala cooperazione, traffici di armi e rifiuti tossico-nocivi, depistaggi». Secondo il presidente della Fnsi «è una situazione che non fa onore al Paese» e bisogna impedire che sull’ omicidio di Ilaria Alpi e Miran Horavatin cali il silenzio.
Per il decimo anniversario, intanto, «Primo Piano» manda in onda stasera un’ inchiesta curata da due giornalisti del Tg3 e di Rainews24. «È inammissibile che tutta la Rai, e non solo il Tg3 e Rainews24, non sia impegnata a illuminare il lavoro della Commissione. – ha protestato il segretario dell’ Usigrai Roberto Natale – Tutta l’ informazione del servizio pubblico deve chiedere verità anche per ricordare di cosa è capace la Rai quando fa davvero servizio pubblico, come ha dimostrato Ilaria. Così si onora la sua memoria, che non può essere una memoria di parte». (Ansa)