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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 14, 2007

L’a.d. del “Piccolo” rifiuta di incontrare il sindacato

TRIESTE Anche “Il Piccolo”, come tutti i quotidiani italiani, è scritto dai suoi redattori e da un numero considerevole di collaboratori esterni. Giovani e meno giovani che lavorano senza un contratto vero e proprio, usati molto e pagati quasi sempre poco, spesso pochissimo, senza garanzie di alcuna natura e senza concrete prospettive di assunzione.

L’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia (componente territoriale della Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti italiani) e il Comitato di Redazione del giornale (il sindacato interno) hanno nelle settimane scorse raccolto il disagio e le richieste di questi collaboratori, molti dei quali sono giornalisti professionisti, e hanno chiesto all’editore e alla direzione un incontro per discutere dei loro problemi, allegando un documento con delle richieste concordate in un’assemblea coi colleghi interessati.

L’amministratore delegato del “Piccolo” (lo stesso del “Messaggero Veneto” di Udine) ha risposto “di non poter acconsentire all’incontro richiesto in quanto ritengo che gli argomenti evidenziati esulino dalle materie oggetto di confronto sindacale tra le parti. Tale questione è tra l’altro oggetto di controversa discussione tra le rispettive organizzazioni di categoria nell’ambito del mancato avvio delle trattative per ilrinnovo del contratto di lavoro”.

Concludendo: “Fermo restando quanto sopra, ritengo utile evidenziarvi che il ricorso al lavoro autonomo avviene nel pieno rispetto della normativa di legge vigente in materia”.

Il sindacato dei giornalisti giudica grave tale rifiuto a discutere, in linea con il rifiuto a livello nazionale della Federazione degli Editori a sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto scaduto da due anni. Un rifiuto, quello della Fieg, ancor più grave dopo gli inviti del Presidente della Repubblica, del Governo e delle più alte cariche istituzionali alla ripresa delle trattative.

Assostampa e Cdr proseguiranno la loro battaglia assieme al sindacato nazionale per il contratto e per la difesa delle fasce più deboli della professione e si riservano di agire in ogni sede al fianco dei colleghi collaboratori del “Piccolo” per la tutela dei loro diritti e per il rispetto del loro lavoro.