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  • Da: Assostampa FVG
  • giugno 07, 2004

“La Rai rischia 600 cause”

ROMA O la Rai arriva in tempi brevi a un’intesa con il sindacato sui circa 600 precari o rischia centinaia di cause che avrebbero un costo per l’azienda, pari a
circa 250 milioni di lire per ogni procedimento legale perso.
Suona come un aut-aut la denuncia di Usigrai e Fnsi che Viale Mazzini, dopo 4 incontri positivi, «sta facendo fallire con motivazioni pretestuose la trattativa» sui giornalisti a tempo determinato.
Dopo la risoluzione della Vigilanza Rai, che auspicava un
ritorno al dialogo, sembra sfumare ancora, ha denunciato il
segretario dell’Usigrai Roberto Natale, la conclusione di
un’intesa per assorbire i precari della tv pubblica «a causa – ha affermato Natale – di un’azienda incapace di dare risposte a questioni essenziali dando spazio ad altre questioni come le nomine interne». E Usigrai e Fnsi rincarano la dose, sottolineando come in questo periodo «gli unici giornalisti che la Rai ha assunto sono persone come l’ex direttore della Padania Gigi Moncalvo, diventato capostruttura di Raidue con la qualifica di caporedattore».
Davanti a questo scenario, l’unica strada che resta ai
giornalisti a tempo determinato per l’assunzione definitiva
rischia di essere quella giudiziaria. Secondo una verifica
aziendale di alcuni mesi fa, sono circa 60 le azioni legali già in corso e il costo per la Rai per ogni causa persa è di circa 250 milioni di lire. E se, la via sindacale dovesse fallire, la giunta della Fnsi ha approvato una delibera che prevede il sostegno finanziario per la fase di ricognizione legale in vista di una causa di lavoro.
«Siamo scandalizzati – ha affermato il segretario generale Fnsi Paolo Serventi Longhi – sia per la questione delle nomine sia per le ultime assunzioni. Abbiamo saputo che i redattori de La Padania hanno festeggiato quando Moncalvo ha lasciato il giornale perchè è una persona totalmente incapace di stabilire rapporti interelazionali e con le fonti».
Fnsi e Usigrai hanno sollecitato «una trasparenza della
comunicazione» da parte della Rai che ha adottato «un
atteggiamento degli annunci ad effetto, che poi finiscono nel silenzio». Ad esempio sulla questione degli spot occulti, sulla verifica delle dichiarazioni dell’ex direttore di Rai Sport Paolo Francia alla Vigilanza «gli annunci di indagini interne – ha spiegato Natale – sono stati seguiti da silenzi così come è rimasta inevasa la nostra richiesta di conoscere tutte le convenzioni tra Rai e aziende». Un silenzio, ha fatto capire l’Usigrai, che «rischia di diventare pericoloso visto che nel
caso di Raisport, la redazione, dopo 2 settimane, potrebbe
pensare a qualche forma di mobilitazione durante gli Europei di calcio». (Ansa)