0 Liked
  • Da: Assostampa FVG
  • gennaio 17, 2007

La vertenza in aula alla Camera

ROMA La vertenza per il rinnovo del contratto dei giornalisti, scaduto da 689 giorni, approda
nell’assemblea della Camera. L’occasione sono le comunicazioni del governo – affidate al ministro del Lavoro Cesare Damiano – sullo stato delle trattative, in stallo da mesi: a seguire, un ampio dibattito con maggioranza e opposizione sostanzialmente concordi nel sottolineare la necessità di arrivare ad un accordo tra le parti. In aula, anche il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria Ricardo
Franco Levi; in tribuna il presidente della Fnsi, Franco Siddi.
Rivendicando l’opera di «mediazione istituzionale» svolta dal governo «fin dall’inizio», Damiano ha rinnovato l’appello alle parti a riprendere il confronto. Un invito finora rifiutato dalla Federazione degli editori, laddove invece la Fnsi si è detta disponibile a sedersi a un tavolo «senza nessuna pregiudiziale». «Non potendo interferire nella libera contrattazione tra le parti», ha detto Damiano, l’esecutivo si impegna a continuare la sua «azione di moral suasion nel più vasto ambito delle iniziative già avviate, in termini di riforma degli ammortizzatori sociali, confronto sulla previdenza
e sull’Inpgi e riordino del settore dell’editoria».
«Un appello è davvero troppo poco», ha commentato Enzo
Carra (Dl), richiamando il governo a svolgere un ruolo «di
intervento e di proposta». «Ineccepibile», invece, il
comportamento dell’esecutivo secondo Pietro Folena, presidente della commissione Cultura e promotore, con Giuseppe Giulietti, di una mozione urgente sul rinnovo del contratto giornalistico: «Chi riceve soldi dallo Stato – ha sottolineato Folena – deve avere un’attenzione particolare per i temi del lavoro. È necessario accelerare la riforma del settore dell’editoria e vincolare i finanziamenti statali alla stabilizzazione dei
lavoratori precari». Il rischio, anche per Giulietti, è che «si vada verso giornali fatti solo di precari ricattabili»: per questo «il governo deve andare fino in fondo nella sua opera di mediazione tra le parti, sapendo di avere il consenso di gran parte del Parlamento e di tutto il centrosinistra».
Dai banchi dell’opposizione, Maurizio Gasparri (An) ha
sottolineato «l’importante segnale di attenzione alla vertenza testimoniato dal dibattito in Aula», invitando però l’esecutivo a «un’iniziativa più concreta e diretta».
Critiche al governo anche dall’azzurro Piero Testoni, che ha parlato di «movimentismo disordinato»: «Forza Italia – ha detto – è favorevole a una soluzione contrattuale giusta ed equilibrata ed è pronta a dare il proprio contributo solo se richiesto dalle parti». Fuori dal coro la voce di Davide Caparini (Lega Nord): «Rifiuto la favola del giornalista indipendente se ben pagato. La professionalità, la libertà, l’autonomia, l’indipendenza e la credibilità sono merce rara e non hanno un prezzo», ha detto, pur ammettendo che quella dei giornalisti è una «legittima rivendicazione».