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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 02, 2016

LORUSSO E GIULIETTI SU APPROVAZIONE PDL EDITORIA

“L’approvazione della proposta di legge di riforma dell’editoria da parte della Camera dei deputati è una buona notizia per il comparto”. Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI. “In un settore ancora alle prese con gli effetti della lunga fase di recessione – affermano – la revisione e l’aggiornamento di norme risalenti a epoche lontane possono contribuire a chiudere i processi di ristrutturazione aziendale ancora in corso e a porre le basi per una ripresa del mercato e dell’occupazione. In questo senso, è auspicabile che nella definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse pubbliche destinate al settore venga assegnata priorità assoluta alla buona occupazione, prevedendo meccanismi di incentivazione e di sostegno per le sole aziende che rispettano i contratti nazionali di lavoro e osservano gli obblighi retributivi e contributivi. Altrettanta determinazione è necessaria per mettere in campo strumenti di piena inclusione nel mondo del lavoro dipendente dei troppi giornalisti precari e sfruttati con contratti di lavoro atipici. La direzione intrapresa è quella giusta ed è quella auspicata dalla FNSI e dalle Associazioni regionali di stampa. Di questo vanno ringraziati il relatore della proposta di legge, onorevole Roberto Rampi, e tutti i deputati che hanno lavorato per mettere a punto le nuove norme. L’auspicio è che anche il Senato approvi in tempi brevi la proposta di legge per assicurare al settore il non più rinviabile rilancio”.
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Poche le modifiche al testo uscito dalla Commissione Cultura, con l’opposizione del Movimento 5 Stelle, che anche ieri ha dato battaglia in aula. Nel mirino, tra l’altro, l’utilizzo di una quota, fino a 100 milioni di euro annui per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate derivanti dall’introduzione del canone Rai in bolletta per sostenere il fondo.
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La normativa rivede le fonti di finanziamento del fondo: ad alimentarlo saranno non solo le risorse statali destinate al sostegno dell’editoria quotidiana e periodica, ma anche quelle per le emittenti locali. Oltre alle risorse derivanti dal canone Rai, ci sarà un contributo di solidarietà da parte dei concessionari di pubblicità su tv e stampa (lo 0,1% del reddito complessivo annuo). Grazie a un emendamento della Commissione Bilancio, non saranno incluse le somme riscosse per le multe Agcom.
Il testo delega, inoltre, il Governo a ridefinire l’intera disciplina, partendo dalla platea dei beneficiari. Tra questi potranno esserci, oltre alle tv locali, le cooperative giornalistiche e gli enti senza fini di lucro, ma non i giornali di partito. Ulteriori requisiti riguardano il regolare adempimento degli obblighi derivanti dai contratti di lavoro e l’edizione della testata in formato digitale. L’ammontare del contributo dipenderà dal numero di copie annue vendute e utenti unici raggiunti, oltre che, in base a un emendamento della Commissione Bilancio, dal numero di giornalisti assunti. Il Governo dovrà inoltre stabilire criteri più stringenti di quelli attuali per il ricorso ai prepensionamenti dei giornalisti e nuove regole per il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti (il numero dei componenti non potrà essere superiore a 36). Dovrà, inoltre, innovare il sistema distributivo nell’ottica di una maggiore liberalizzazione. (Ansa)