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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 05, 2011

MANOVRA INIQUA ANCHE PER EDITORIA

"La confusione che regna sulla manovra bis del Governo aggrava il disagio e le preoccupazioni per diversi elementi di iniquità sociale che conteneva all’inizio e di cui ora poco o nulla si parla, dandoli evidentemente per fatti acquisiti". Lo afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi. "Il sindacato dei giornalisti non può non osservare con preoccupazione i tentativi di attacco a un sistema di welfare condiviso. E’ incomprensibile, per esempio, che si continui a immaginare come esigenza improcrastinabile l’incisione sui redditi di pensione, da colpire con un prelievo che non riguarda nessun’altra forma di reddito, mentre si blocca l’incremento degli assegni stessi. Allo stesso modo preoccupa l’assenza di misure efficaci per combattere il precariato, fenomeno molto diffuso nel mondo dei media che ne intacca anche le condizioni di libertà e di indipendenza. L’idea che tutto sia risolvibile attraverso la contrattazione aziendale appare una visione politica di puntiglio e inefficace sul piano concreto. Per l’editoria e per il sistema dell’informazione, appare di grave impatto negativo (soprattutto in assenza di riforme di sistema) la previsione di drastici tagli alla fiscalità di vantaggio per le cooperative. Per queste ragioni la Fnsi è impegnata in un dialogo sociale e istituzionale attivo e in una iniziativa sociale aperta perché siano corrette le cose che debbono essere corrette e eliminate le cose che debbono essere cancellate, per il bene di tutti e non di pochi. Tutto ciò che, derogando, non aggiunge al contratto nazionale è regressivo e diventa materia di tensione sociale e possibile scontro continuo. L’art. 8 della manovra bis del Governo appare questo quando ipotizza deroghe aziendali al ribasso sia per le condizioni di lavoro che per i salari, aprendo la strada al ritorno delle gabbie salariali e a un mercato ancora più squilibrato dell’esistente. Gli accordi del sindacato dei giornalisti con la Fieg prevedono un saldo ancoraggio al contratto nazionale, caposaldo di sistema, e, responsabilmente, aprono alla devoluzione di possibili materie di efficienza e miglioramento negoziabili a livello aziendale , secondo intese che dovranno essere stabilite dalle parti sociali a livello nazionale".