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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 05, 2007

Minacce mafiose a un collega

ROMA E’ gravissimo il caso del giornalista dell’Ansa di Palermo, Lirio Abbate, più volte minacciato e intimidito dalla mafia e che giustamente rivendica il diritto e
l’onore di continuare a fare il cronista nella sua città.
Lo dice il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi.
Il giornalismo del sud, i colleghi siciliani – dice
Serventi Longhi – sono da sempre impegnati a raccontare una difficile realtà, rischiando ogni giorno la propria incolumità e quella dei loro cari. Lo dimostra il grave tributo di sangue versato dai tanti cronisti, non solo siciliani, che hanno sfidato le leggi mafiose per poter fare il loro mestiere.
Proprio nelle scorse settimane lo stesso Presidente della
Repubblica Napoletano, in una visita a Palermo, aveva
sottolineato il valore di una coscienza civile e professionale ribadita in quell occasione dalla categoria. Occorre – secondo Serventi Longhi – che le istituzioni creino le condizioni per il massimo livello di sicurezza dei cronisti impegnati nel lavoro di indagine e di inchiesta sulla criminalità mafiosa.
Un collega che rischia la vita – conclude Serventi
Longhi – è la più seria minaccia al nostro lavoro, alla dignità di un mestiere che è decisivo per il futuro e la democrazia del nostro Paese.