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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 24, 2012

MOZIONE CONTRO PRECARIATO IN CONS.REG. FVG

La mozione sul precariato giornalistico è stata iscritta nell’ordine del giorno del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di domani, giovedì 25 ottobre. La mozione, depositata prima dell’estate, richiama l’attenzione sul tema del precariato giornalistico e delle retribuzioni dei collaboratori, puntando a condizionare, anche in Friuli Venezia Giulia, i finanziamenti per l’editoria a un’equa retribuzione per i giornalisti freelance e i collaboratori, e ad attuare misure concrete per favorirne le stabilizzazioni e la formazione. Il testo, predisposto con la collaborazione dell’Assostampa Fvg e del Coordinamento precari e freelance Fvg, è stato sottoscritto dai consiglieri iscritti all’Ordine dei giornalisti e appartenenti a quasi tutti i gruppi consiliari: Enio Agnola (Idv), Giorgio Baiutti (Pd), Massimo Blasoni (Pdl), Alessandro Corazza (Idv), Igor Gabrovec (Pd), Antonio Pedicini (Pdl), Federico Razzini (Lega Nord), Alessia Rosolen (Gruppo Misto), e Piero Tononi (Pdl). Nelle premesse si ribadiscono le condizioni di lavoro cui sono sottoposti ogni giorno, anche nella nostra regione, i giornalisti precari e freelance, ormai la maggioranza degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti: poco meno di 1200 collaboratori contro 610 assunti e 180 pensionati, con retribuzioni che vanno dai 2 ai 12 euro ad articolo, e un reddito medio inferiore ai 7.500 euro all’anno. Condizioni che non consentono di costruirsi un futuro, né di svolgere decorosamente il proprio lavoro a professionisti fondamentali per fornire una corretta informazione, in particolare per i giornali e i media locali. Il testo impegna il Consiglio e la Giunta regionale ad attivarsi per sollecitare l’approvazione della proposta di legge Moffa “sull’equo compenso”, attualmente in discussione al Senato, (che prevede la mancata erogazione dei contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue), e a recepirne i contenuti anche all’interno della normativa regionale, condizionando l’erogazione dei contributi regionali per l’editoria al rispetto dell’equo compenso. Si prevede poi che le organizzazioni rappresentative dei giornalisti avviino un confronto con la regione e gli editori, e l’attuazione di strumenti concreti per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi. Analoghi documenti sono stati presentati anche nelle assemblee regionali di Toscana, Veneto e Piemonte.