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  • Da: Assostampa FVG
  • settembre 06, 2022

NO AI BAVAGLI GIUDIZIARI ALLA LIBERTÀ DI STAMPA

Una manifestazione di protesta a Venezia contro le distorsioni dell’applicazione del decreto sulla presunzione di innocenza da parte delle Procure, che di fatto si traducono in un bavaglio all’informazione.

L’Assostampa Fvg si unisce al Sindacato giornalisti Veneto, che lancia un’azione di mobilitazione anche contro tutti gli attacchi in atto alla libertà di stampa che vanno dall’interpretazione del diritto all’oblio come colpo di spugna sulla memoria storica degli eventi, alla riforma della legge sulla privacy, al carcere per i giornalisti in caso di diffamazione e non ultima alla piaga delle querele bavaglio.

Il sindacato dei giornalisti denuncia il clima pericoloso di minaccia aperta al giornalismo d’inchiesta con intimidazioni di mafia e camorra, aggressioni e linciaggi social, richieste di risarcimento danni milionari, pressioni della magistratura inquirente attraverso perquisizioni e sequestri di pc, documenti e cellulari a carico dei cronisti. È necessario che si torni a un rapporto professionale aperto e franco fra procuratori e giornalisti, nell’ottica di raggiungere l’obiettivo di un’informazione tempestiva e corretta rispetto alla quale, nell’interesse della collettività, è fondamentale l’immediatezza della verifica delle notizie. I magistrati sono chiamati ad amministrare la giustizia, ma in nome del popolo italiano, al quale devono rispondere anche in termini di confronto con la stampa.

Il sindacato chiede con forza agli editori che si pongano al fianco dei giornalisti per rivendicare la libertà di stampa e per ribadire che la comunicazione giudiziaria sia a favore dei cittadini, e non si nasconda dietro al dito della presunzione di innocenza che nulla ha a che fare con la circolazione delle notizie. La manifestazione pubblica in Veneto sarà organizzata per stringere un’alleanza con i lettori/cittadini al fine di consentire ai giornalisti di informarli quale loro stessa garanzia di trasparenza. Il sindacato si augura che risposte da parte istituzionale e politica arrivino prima del 25 settembre, data delle elezioni.

Il sindacato dei giornalisti auspica che Fnsi e Ordine nazionale raccolgano lo stimolo alla mobilitazione sui temi in oggetto e anche sull’equo compenso quale pilastro fondamentale per la dignità e la qualità professionale, richiamando governo e parlamento a intervenire, ottemperando ai reiterati richiami in materia di libertà, autonomia, indipendenza dell’informazione formulati dal Presidente della Repubblica, Mattarella e dalla Commissione europea.