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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 21, 2010

NO ALLA LEGGE BAVAGLIO: CRESCE LA MOBILITAZIONE

Mentre l’opinione pubblica e i grandi mezzi di informazione (Corriere della Sera, Repubblica, Sky…) finalmente scoprono la pericolosità per la nostra stessa democrazia della trasformazione in legge del ddl Alfano, la maggioranza apporta alcune modifiche al testo. La più importante: i giornalisti continuano a rischiare il carcere se pubblicano le intercettazioni ma la condanna può essere evitata pagando un’ammenda. Questo il risultato del ritiro dell’emendamento al ddl intercettazioni che era stato presentato dal relatore Roberto Centaro. Ma non basta. Il segretario Fnsi Siddi chiede "una mobilitazione permanente e diffusa nel territorio che dovrà sfociare in uno sciopero nazionale dell’intera categoria qualora non vengano apportate significative e positive modifiche ai testi in discussione, analogamente a quanto facemmo allorchè provvedimenti simili furono proposti da una diversa maggioranza politica e da un altro ministro, Clemente Mastella». La giunta Fnsi, ricorda Siddi, ha deciso di intensificare la mobilitazione della categoria contro la probabile approvazione, da parte del parlamento, del disegno di legge Alfano che avrà come conseguenza una grave limitazione del diritto/dovere di cronaca da parte dei giornalisti". Che è anche il diritto dei cittadini a essere informati. Cittadini che saranno oggi alle 14 in piazza Montecitorio, a Roma, assieme a giornalisti, deputati e senatori delle opposizioni, esponenti della cultura e dello spettacolo, per esprimere tutta la loro indignazione contro una legge bavaglio che ci metterebbe fuori dall’Europa.