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  • Da: Assostampa FVG
  • aprile 07, 2011

PER UN TARIFFARIO CONTRO IL PRECARIATO

Una proposta di tariffario per stabilire modalità e soglie di pagamento del lavoro giornalistico freelance per definire limiti sotto i quali è illegale scendere, per l’avvio di un percorso legislativo concertato. E’ questa la richiesta che la commissione del Lavoro del Senato ha avanzato ai rappresentanti dei precari dell’informazione, convocati per un’audizione nell’ambito dell’inchiesta in corso a Palazzo Madama.

L’iniziativa parlamentare è stata attivata su richiesta di Maurizio Castro (Pdl) d’intesa con Giorgio Roilo (Pd), raccogliendo forte interesse nelle domande del presidente Pasquale Giuliano (Pdl) con Tamara Blazina (Pd) e Pietro Ichino (Pd). La delegazione dei giornalisti era formata da Nicola Chiarini, presidente del coordinamento del Veneto Re:Fusi, con Antonella Benanzato e Laura Viggiano, componenti della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. “I rapporti di lavoro atipici sono ormai maggioritari nel mercato del lavoro – ha esordito Chiarini – oltre metà dei giornalisti italiani attivi, 24mila a fronte di 20mila contrattualizzati, non ha un contratto a tempo indeterminato e guadagna in media nemmeno 10mila euro lordi l’anno: si parla di circa 7mila euro per i co.co.co. e 9mila per le partite Iva, spesso monomandatarie e aperte ad hoc su richiesta del committente. Si parla di pagamenti a pezzo nell’ordine dei 4 euro lordi, come avviene per esempio al Gazzettino, il quotidiano di maggior tradizione nel ricco Nordest, dopo una nuova decisione di taglio unilaterale. Priorità, dunque, è giungere tramite accordi collettivi e interventi legislativi alla definizione di tariffari contrattuali con valore di legge e maggiori garanzie per la tutela del lavoro autonomo e la sua stabilizzazione. Non bisogna permettere alla Fieg di tenere fuori dal contratto nazionale la maggioranza dei lavoratori del settore e serve una riscrittura delle regole condivisa, perché nessuno possa più sottrarvisi. In quest’ottica di tutela della dignità del lavoro, essenziale è una lotta senza quartiere all’esercizio abusivo della professione. L’informazione è un settore democratico sensibile e non può essere lasciato al dilettantismo, né a rischio di ricattabilità per l’incertezza di arrivare a fine mese”.