AI COLLEGHI FREELANCE:
PERCHE’ ISCRIVERSI AL SINDACATO

di Maurizio Bekar*

 

Maurizio_Bekar_3Cari colleghi,

come sempre, specie all’inizio dell’anno, l’Assostampa del FVG vi invita ad iscrivervi (o comunque a rinnovare l’iscrizione) al sindacato unitario dei giornalisti, l’FNSI.

Voglio però aggiungere qui un mio invito personale, rivolto in specifico ai freelance e ai precari, cioè ai tanti “non garantiti” del sistema dell’informazione, e per la maggior parte non iscritti al sindacato.

Molti freelance più volte si sono sicuramente chiesti “Ma perché dovrei iscrivermi al sindacato? A che mi serve?”. Poi ci si scontra sempre più spesso con i tagli ai compensi e alle collaborazioni dei freelance, causa i lamentati “problemi di budget” dei datori di lavoro. Ma anche i freelance devono poter campare, pagare l’affitto, il mutuo, o mettere su famiglia e mantenere dei figli… Ma come si fa a campare in queste condizioni? E cosa fa il sindacato per i freelance?

Vi darò una risposta onesta: non ci sono soluzioni semplici, né immediate, a questa grave situazione. Anzi: i freelance dovrebbero tutti maturare la consapevolezza che le cose tenderanno ad andare anche peggio: per la crisi economica, per la precarizzazione del mercato del lavoro, ma soprattutto perché i freelance restano i soggetti più deboli su un mercato fluido, concorrenziale e con poche tutele per un lavoratore autonomo.

Perché, per essere onesti fino in fondo, è più facile tutelare un dipendente legato a un contratto collettivo nazionale, rispetto ai freelance con cui vengono stipulati solo accordi individuali, che quasi mai fanno riferimento ai parametri e alle tutele previste nei contratti collettivi.

E così alla fine il freelance si ritrova da solo, quasi indifeso, di fronte alle condizioni sempre più dure poste dai datori di lavoro e dal mercato. E sopravvive con la speranza di ottenere prima o poi qualche miglioramento economico, o una sospirata assunzione da dipendente.

Purtroppo però le assunzioni sono oramai uno sbocco rarissimo, in un mercato in crisi e che mira agli organici ridotti per ridurre le spese. Realisticamente saranno quindi pochi i freelance che, alla fine, spunteranno un contratto da dipendente.

E tutti gli altri, allora, che faranno? Dovranno continuare ad elemosinare di tanto in tanto qualche euro di aumento? Oppure dovranno cambiare mestiere?

Bisogna aver chiaro che per cambiare questo stato di cose non c’è alcuna bacchetta magica. Si può solo puntare a coordinare le rivendicazioni dei freelance, per ottenere un maggior peso contrattuale con i datori di lavoro. Bisogna organizzare iniziative, pressioni e vertenze. Bisogna costruire un sindacato che sia la casa “anche” dei precari e dei freelance. Perché essere giornalista, con delle ragionevoli tutele e prospettive di un futuro, non dev’essere prerogativa dei soli dipendenti.

Questo è quanto che si sta tentando di realizzare da anni a questa parte, tramite il Coordinamento giornalisti precari e freelance del FVG, che già nel 2009 ha presentato un’articolata piattaforma di rivendicazioni a nome dei freelance della regione.

L’adesione al Coordinamento è gratuita ed aperta a tutti, cioè anche ai non iscritti al sindacato; quindi l’invito è di aderirvi e partecipare, con i propri contributi d’idee e d’impegno.

Ma la sola adesione al Coordinamento non è sufficiente: è necessario che i freelance si iscrivano anche al sindacato.

E ciò per varie ragioni, tutte molto concrete: perché il sindacato è l’organismo di tutela collettiva (regionale e nazionale) dei giornalisti, dipendenti e non. Ed è suo compito tutelarli tutti: promuovendo iniziative, rappresentandoli nelle contrattazioni collettive con i datori di lavoro, garantendo consulenze, supporti professionali e legali (partendo dalla stipula di un contratto, passando al supporto di un consulente del lavoro, fino all’assistenza di un avvocato nel caso di una vertenza…).

Ma tutte queste cose hanno un costo. E il sindacato si finanzia con i soli proventi del tesseramento. Proventi che servono per dotarsi dei mezzi necessari ad operare efficacemente.

C’è chi dirà: per tutelarci non c’è già il Coordinamento precari e freelance? Chiariamo allora un equivoco: il coordinamento è sì un organismo dei freelance, ma si appoggia sulle strutture, il personale e le risorse del sindacato, di cui fa parte (il Coordinamento è infatti un organismo autonomo e di base dell’Assostampa FVG). E per poter svolgere adeguatamente il proprio lavoro ha bisogno del supporto di un sindacato forte; forte di adesioni e di risorse operative.

Molti di voi nel passato si sono lamentati (e magari anche non del tutto a torto) per delle carenze del sindacato dei giornalisti. Ma spesso a farlo sono stati proprio quelli che non si erano iscritti al sindacato, cioè quelli che non contribuivano in prima persona a sostenerlo, anche dal punto di vista economico.

Il sindacato non va confuso con una sorta di “sportello vertenze” o di “ufficio di collocamento”, di cui ricordarsi solo quando ci si trova in condizioni di difficoltà lavorativa.

Dev’essere invece inteso come una sorta di “assicurazione collettiva”, a cui iscriversi ogni anno, per dotarsi degli strumenti necessari per intervenire quando ce ne sarà la necessità: un incarico non retribuito, la necessità di modificare un contratto, far valere dei diritti, aprire una causa…

E se il sindacato non l’avrai costruito anche tu, con il tuo contributo d’iscrizione e con la tua partecipazione, alla fine potresti scoprire che non avrà le risorse sufficienti per aiutarti, quando ne avrai bisogno tu… Perché non disporrà di personale sufficiente, o di consulenti convenzionati (commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati.), o dei finanziamenti necessari per sostenerti in una causa….

E proprio perché è più difficile tutelare un giornalista freelance, rispetto a un dipendente garantito da un contratto collettivo, è necessario che al sindacato si iscrivano tutti i freelance, anche quelli che svolgono l’attività giornalistica in modo saltuario o solo part-time.

Perché è necessario essere tutti presenti nel sindacato.

E’ per questi motivi che vi chiedo di iscrivervi all’Assostampa FVG-FNSI:

per esserci; per contare; per poter difendere i propri diritti, e il proprio lavoro di freelance.


Maurizio Bekar

*vicesegretario dell’Assostampa FVG
(freelance dal 1988)