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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 23, 2014

PORDENONE: DOMANI E IL 7-11 “INVIATO SPECIALE”

Nell’ambito della premiazione dei vincitori della 5ª edizione e dell’apertura della 6ª edizione del Concorso giornalistico “Premio Simona Cigana”, il Circolo della Stampa di Pordenone dà vita a due eventi della serie “Inviato speciale”. Gli incontri sono aperti a tutti, ma per i giornalisti costituiscono un’occasione professionale da non perdere, vista la caratura dei protagonisti: Daniele Mastrogiacomo, inviato e responsabile del Sito web inchieste del Gruppo Repubblica-L’espresso, e Federico Fubini, inviato ed editorialista di "la Repubblica", esperto di economia internazionale.

Daniele Mastrogiacomo. Venerdì 24 ottobre, alle 18, a Pordenone, palazzo Montereale Mantica, affronterà il tema “I giorni della paura: io prigioniero dei terroristi”. L’incontro è imperniato sul libro “I giorni della paura” (E/O editore), una tagliente e realistica descrizione dell’Afghanistan nella morsa della guerra e della sua prigionia nelle mani dei fondamentalisti afgani, la storia vera e mozzafiato del faccia a faccia con i Talebani, in una prigionia protrattasi non in una galera isolata, bensì, attraverso montagne, villaggi, campi di oppio. Circostanze drammatiche che inducono oggi a un inevitabile parallelo con le crudeltà della guerra che insanguina il Medio Oriente, dall’Iraq alla Siria.

Federico Fubini. Venerdì 7 novembre, alle 18, a Pordenone, palazzo Montereale Mantica, sarà presentato il libro “La via di fuga”, pubblicato pochi giorni fa da Mondadori. L’autore parte dalla descrizione del nonno, Renzo Fubini, importante economista italiano che collaborò con il futuro presidente della Repubblica Einaudi nell’analisi della crisi del 1929, i cui studi furono osteggiati dal fascismo perché all’autarchia e al consociativismo lo studioso preferiva l’economia di mercato e lo stato liberale, fino a pagare con la morte nel campo di sterminio di Auschwitz. Partendo da quel tragico ricordo Federico Fubini mette in risalto, in un viaggio attraverso l’Europa colpita dalla recessione dei nostri giorni, le drammatiche analogie con la crisi degli anni Trenta.