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  • Da: Assostampa FVG
  • ottobre 10, 2011

PRECARI, UNA SPERANZA DALLA CARTA DI FIRENZE

C’è chi, trentenne, viene pagato con cinquanta centesimi ad articolo e chi a 50 anni è precipitato in un precariato che pensava di aver superato e ora appare senza ritorno: ora dalla loro parte avranno uno strumento di tutela in più. La Carta di Firenze, limata e messa a punto nella due giorni fiorentina "Giornalisti e giornalismì" promossa dall’Ordine nazionale dei giornalisti e alla quale hanno partecipato centinaia di giornalisti precari da tutta Italia, prevede che la loro dignità sia garantita attraverso una «equa retribuzione». Ma soprattutto che gli iscritti all’Ordine con ruoli di coordinamento nelle testate non possano utilizzare colleghi le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati, o far finta di non vedere che un giornalista pensionato sia di nuovo impiegato come "autonomo" per fare il lavoro che faceva prima. In caso di violazione di queste regole, una volta che la "Carta" sarà approvata dal Consiglio nazionale dell’Ordine, scatterà l’avvio di un procedimento disciplinare. «Non si tratta però di uno strumento punitivo per i "capi" – spiega Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine – ma di uno strumento che tutelerà anche loro: non potranno più essere uno strumento nelle mani di editori senza scrupoli». La "Carta" è nata dal gruppo di lavoro sul precariato del Consiglio nazionale dell’Ordine. Carlo Malinconico, presidente della Fieg, ha partecipato a un dibattito nell’ambito del convegno. Un confronto a tratti anche aspro, come quando un precario di Napoli ha chiesto sanzioni per gli editori che pagano compensi equivalenti al costo di un biglietto dell’autobus. Malinconico ha apprezzato l’intento di un altro strumento che si profila a tutela dei non contrattualizzati: la proposta di legge, il cui primo firmatario Enzo Carra ipotizza l’approvazione entro l’inizio del 2012, che prevede "equità retributiva per tutti gli iscritti all’albo, in corrispondenza con il contratto nazionale di lavoro". Al dibattito ha partecipato anche il segretario generale della Fnsi Franco Siddi lanciando la proposta di destinare un’aliquota di imposta sulla pubblicità in tv ai giornali virtuosi che usino queste risorse per sviluppare l’occupazione. A Fiesole, negli stessi giorni del convegno, si è svolto un seminario internazionale sui problemi e le risposte sindacali e istituzionali del precariato giornalistico e dei freelance, organizzato dalla Federazione europea dei giornalisti e dalla Fnsi. Dai lavori è emerso che, pur con caratteristiche diverse, il problema del precariato giornalistico esiste in tutta Europa.