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  • Da: Assostampa FVG
  • luglio 10, 2004

Premio giornalistico Luchetta

TRIESTE Più di 200 bambini guariti e rientrati nei rispettivi Paesi di provenienza e una rete di
nuovi alloggi per offrire cura e assistenza alle giovani vittime della guerra e alle loro famiglie: è il bilancio con il quale la Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin, l’organizzazione nata in ricordo dei quattro reporter triestini rimasti uccisi mentre lavoravano in Bosnia e Somalia, ha chiuso i primi dieci anni della propria attività.
Intervenendo alla presentazione della prima edizione del
Premio giornalistico Marco Luchetta, tenuta oggi, a Trieste,
dal direttore della Tgr Rai, Angela Buttiglione, il presidente della Fondazione, Enzo Angiolini, ha ricordato i numerosi passi in avanti compiuti dall’organizzazione dai giorni della sua istituzione a oggi.
«Per la nostra foresteria – ha detto – sono passati oltre 200 bambini, provenienti in prevalenza dalla Moldavia, la Cecenia e la Russia, ma anche i Balcani, l’Iraq e l’Africa. Quasi tutti con meno di sei anni, ma già condannati alle sofferenze della guerra, arrivano da noi afflitti da terribili malattie, soprattutto tumori e sempre più spesso leucemia».
Da qui, l’esigenza di allargare gli spazi, affiancando ai 25 posti letto del centro di prima accoglienza di via Valussi, a Trieste, quattro nuovi appartamenti, più un quinto alloggio per i genitori dei bambini ospedalizzati. Il soggiorno in Italia dura per tutto il periodo richiesto dalla cura e comprende anche servizi di scuola e doposcuola, gite e momenti di svago. Grazie
alle donazioni, la Fondazione ha potuto anche promuovere
attività all’ estero, intervenendo con aiuti finanziari a
sostegno di altri istituti di assistenza e cura dei
bambini. (Ansa)