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  • Da: Assostampa FVG
  • luglio 10, 2004

Premio Luchetta verso le premiazioni

TRIESTE Un Premio alla solidarietà, il
rispetto delle diversità, la convivenza e la tutela dei minori, per ricordare quanti, con il proprio lavoro, hanno rappresentato un modello di professionalità per tutto il mondo dell’informazione: è su questi valori che la Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo e Hrovatin ha pensato e istituito il Premio giornalistico Marco Luchetta, presentato stamani, al Teatro Verdi di Trieste, dal direttore della Tgr Rai e Presidente della
giuria, Angela Buttiglione.
Quattro le sezioni del Premio e altrettante le terne dei
finalisti che la giuria, composta oltre che da Buttiglione anche dai direttori del Tg1, Tg2 e Tg3 e da quelli dei quotidiani Il Piccolo, Messaggero Veneto e Primorski dnevnik, ha selezionato in questi giorni tra i numerosi lavori presentati.
Per la sezione Premio Marco Luchetta, riservato ai
giornalisti della carta stampata e della televisione, i
selezionati sono Paolo Crecchi, del Secolo XIX, autore di una serie di corrispondenze da Bagdad, Silvia Pochettino, che per Famiglia Cristiana, Avvenire e Vita, ha realizzato tre inchieste in Bielorussia, e Pino Scaccia, con uno speciale della rubrica Tv7 del Tg1 sui ragazzi della periferia di Nairobi.
Una menzione particolare è stata riservata al servizio di Tv7 ‘Avo Lino’ di Bruno Mobrici, sul viaggio di Lino Banfi in Angola, come testimonial dell’Unicef per una campagna di vaccinazioni.
Per la sezione Premio Alessandro Ota, riservato ai
telecineoperatori, la giuria ha selezionato Marino Macchi, del Tgr regionale del Friuli Venezia Giulia, per le immagini girate a Mostar a dieci anni dalla morte dei colleghi di Trieste, Claudio Rubino, del Tg3 – Primo Piano, per le riprese sugli abusi sessuali sui minori, effettuate nel quartiere di Albergheria, a Palermo, e Norberto Sanna, del Tg1-Tv7, per un documentario sulla fuga da Mogadiscio.
Per la sezione Premio Dario D’Angelo, riservato ai
giornalisti non italiani, la scelta della giuria è caduta su Monica Garcia Prieto, per una serie di corrispondenze da Bagdad per El Mundo, la bosniaca Azra Nuhefendic, che su Il Piccolo ha narrato le storie di emarginazione degli immigrati balcanici a Trieste, e il croato Drago Pilsel, che su Novi list ha proposto il caso dello sterminio della famiglia serba Zec di Zagabria.
Per la sezione Premio Miran Hrovatin, riservato alla
migliore fotografia, i finalisti sono il francese Pep Bonet,
dell’Agenzia Grazia Neri, Marco Vacca, per per un reportage su un lager dei tutsi, in Rwanda, pubblicato su Nigrizia, e il bosniaco Gafic Zijac, dell’Agenzia Grazia Neri, per la foto dell’unico bambino rimasto nel villaggio bosniaco di Lukamir.
Il nome dei vincitori sarà deciso alla vigilia della
proclamazione e della cerimonia di premiazione, che si svolgerà in piazza Unità, a Trieste, sabato 31 luglio. La
serata, intitolata ‘I nostri angeli’, sarà condotta da Mara
Venier e Franco Di Mare e riproposta martedì 3 agosto su Rai Uno. Ai vincitori sarà consegnato un trofeo raffigurante una farfalla, riconducibile all’idea dell’infanzia, realizzata con origami di carta di giornale, sullo sfondo di tre cerchi, simbolo delle onde di diffusione della notizia.
Nato da un’idea della sede regionale della Rai di Trieste, il Premio ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. «L’auspicio – ha detto il caporedattore della Rai di Trieste, Giovanni Marzini – è di fare del Premio un appuntamento con cadenza annuale». (Ansa)