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  • Da: Assostampa FVG
  • maggio 14, 2012

PRIMORSKI, BOCCATA D’OSSIGENO

Sono arrivati i contributi pubblici 2010 al Primorski Dnevnik, il quotidiano della minoranza slovena in lotta per la sopravvivenza. Si tratta di una vera boccata d’ossigeno, limitata però nel tempo. Si prefigura infatti un taglio ai contributi 2011, mentre sarà tutta da discutere la situazione a partire dall’anno prossimo. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto legge per il riordino dei contributi per l’editoria, che disciplina per i prossimi due anni le erogazioni per le pubblicazioni di cooperative, no-profit e di partito. Il fondo – come deciso nel decreto Salva Italia – cesserà nel 2014, quando si dovrebbe passare a un sistema di incentivi, per sostenere i giornali veri, evitando le truffe, limitare gli stanziamenti a quelli effettivamente necessari per il pluralismo, favorire l’innovazione. Proprio per delineare il quadro futuro, il governo ha anche varato un disegno di legge che mira anche a sostenere l’innovazione e la multimedialità e istituisce una Commissione per ridefinire i soggetti meritevoli di sostegno. Con il decreto messo a punto dal sottosegretario Paolo Peluffo, sono stati resi più stringenti i requisiti per accedere ai contributi. Potranno farlo solo i quotidiani che vendono il 30% delle copie distribuite e che hanno almeno cinque lavoratori assunti a tempo indeterminato, in prevalenza giornalisti. Si pongono fin da subito alcuni limiti ai costi ammissibili per calcolare l’importo del contributo: saranno coperti il 50% di quelli fondamentali per la produzione e non sono più ammesse le spese per materiali di consumo e promozionali e, in particolare, consulenze e "service". C’è poi un contributo aggiuntivo, calcolato esclusivamente sulle copie vendute, senza considerare le copie diffuse in blocco e tramite "strillonaggio". Per accedere al contributo, l’impresa deve inoltre risultare in regola con gli adempimenti tributari. Nel decreto anche norme per favorire il passaggio "on line" delle testate. Le imprese editrici che diffondono esclusivamente "on line" possono infatti usufruire di un sostegno di durata biennale, a condizione che rispettino effettivamente la propria periodicità e siano accessibili (in digitale) anche a titolo oneroso. Il contributo consiste nella copertura del 70% dei costi e in 10 centesimi per ogni copia venduta in abbonamento. È inoltre previsto un credito d’imposta di cui beneficeranno i punti di vendita che aderiranno ad una rete informatica che prevede la tracciabilità delle vendite con il codice a barre sui giornali.