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  • Da: Assostampa FVG
  • marzo 10, 2010

RADIO E TV DA SALVARE

Ottocentodue radio e 504 televisioni locali, 150 periodici e cinque quotidiani italiani all’estero: sono le cifre della "piccola editoria" colpita con i tagli delle risorse pubbliche introdotti dal decreto Milleproroghe divenuto il 25 febbraio legge dello Stato. Una nuova tappa di una battaglia iniziata già il giorno dopo l’approvazione del provvedimento con un incontro alla Camera dei deputati: in testa la Fnsi con Mediacoop, l’associazione che riunisce 370 imprese cooperative giornalistiche, editoriali e della comunicazione, Aeranti-Corallo, che raggruppa quasi mille tra radio e televisioni locali, la Fusi in rappresentanza della stampa italiana all’estero, il Comitato per la libertà e il pluralismo dell’informazione, Articolo 21. Hanno partecipato anche numerosi deputati che hanno voluto ribadire il loro impegno per il ripristino dei fondi e far sentire la propria vicinanza a quelle testate la cui sopravvivenza è messa in pericolo. Il problema è nato da tempo, quando la Finanziaria ha soppresso il diritto soggettivo delle testate di idee, di partito, cooperative e no profit a ricevere i fondi pubblici. Fondi ripristinati nel Milleproroghe a scapito però di un’altra e consistente realtà editoriale. «Serve un ravvedimento rapido – ha detto Franco Siddi, segretario Fnsi – per garantire la sopravvivenza di queste testate. Non esistono figli e figliastri. L’intervento pubblico non può essere discriminatorio».