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  • Da: Assostampa FVG
  • febbraio 02, 2011

REGIONE FVG: 3 COLLEGHI A CASA DOPO 46 MESI DI LAVORO

L’Assostampa Fvg esprime forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare nelle agenzie di stampa della Regione Friuli Venezia Giulia, dove dopo 46 mesi continuativi di lavoro con contratti a tempo determinato non sono stati confermati nell’incarico tre colleghi professionisti, che erano stati assunti anche per la loro conoscenza delle lingue minoritarie in una regione autonoma nella quale sono presenti e tutelate nello statuto forti minoranze linguistiche. Prendiamo atto con favore che la Regione si è impegnata a bandire un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di tre colleghi, ma allo stesso tempo non ci sembra adeguato l’ipotizzato ricorso a contratti di lavoro interinale per il periodo di vacatio fra la scadenza dei tre contratti citati e l’esito del concorso. Non si può a nostro avviso accettare la logica secondo la quale tre giornalisti professionisti vengono utilizzati continuativamente per quasi 4 anni, sviluppando competenze e professionalità che andrebbero tutelate e valorizzate dallo stesso ente pubblico, e alla fine di un percorso che avrebbe avuto come logica conseguenza la stabilizzazione vengono invece congedati da un giorno all’altro. Tale stabilizzazione (o comunque almeno una conferma dell’incarico fino al momento del concorso) sarebbe stata infatti possibile secondo la legislazione regionale e le normative contrattuali nazionali vigenti. Il sindacato unitario dei giornalisti segnala inoltre che la mancata stabilizzazione dei colleghi si traduce in un evidente spreco di risorse umane e intellettuali in un momento in cui si punta, viceversa, a valorizzare al massimo la qualificazione del personale allo scopo di rendere efficiente ed efficace l’attività delle pubbliche amministrazioni. Siamo in presenza di un’evidente contraddizione se vengono disperse professionalità sperimentate e formate dall’attività svolta per conto dell’amministrazione regionale. La vicenda si intreccia inoltre con quella della valorizzazione, costituzionalmente garantita, delle lingue minoritarie parlate nell’ambito del territorio regionale (sloveno, tedesco e friulano) e con la questione della sostenibilità e dello sviluppo delle attività multimediali che rafforzano e qualificano il settore informativo regionale.

dal PICCOLO di oggi:

Arrivano i giornalisti interinali in Regione. Ed è la prima volta che accade. La direzione del Personale, scaduti i contratti di tre professionisti al lavoro dal 2007 con contratto determinato, ha informato i responsabili degli uffici stampa della giunta Tondo e del Consiglio che, in attesa di un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di tre redattori ordinari, ci si servirà di "temporanei" per le informazioni di Palazzo. "Questo è l’orientamento", conferma l’assessore Andrea Garlatti. Aggiornando il Programma triennale dei fabbisogni professionali, la giunta prevede appunto l’attivazione di "procedure selettive pubbliche" per l’assunzioni di tre nuovi giornalisti. Nel frattempo, però, deve fare i conti con l’urgenza. Da lunedì, infatti, in Consiglio regionale nessun giornalista parla sloveno. E pure l’esecutivo ha perso il suo esperto di tedesco e sloveno. L’ufficio stampa della Regione, 18 persone assunte, ha perso il rinforzo di tre professionisti inquadrati con contratto a tempo determinato, senza lavoro dal primo febbraio dopo quasi quattro anni di servizio. I tre giornalisti, tutti di lingua madre tedesca o slovena, erano stati assunti tramite concorso nel 2007. Il primo giorno di lavoro il primo aprile di quell’anno; quindi, come da contratto, tre anni in Regione, a cavallo tra la giunta Illy e il Tondo bis. Alla scadenza del primo aprile 2010 arriva un prolungamento di contratto: altri 10 mesi in attesa di un’auspicata conferma. Il 31 gennaio, invece, l’ultimo giorno. Perché di rinnovi, stavolta, non se ne parla. Tanto meno, per loro, di stabilizzazioni. La giunta si era detta favorevole a un ulteriore prolungamento, in attesa del concorso. Ma gli uffici hanno stoppato quell’ipotesi. "Non si poteva più procedere", spiega l’assessore Andrea Garlatti. L’assunzione definitiva? Un altro stop tecnico: "La legge impedisce di contrattualizzare a tempo indeterminato chi arriva da una selezione per incarichi a tempo determinato". E’ il caso dei tre uscenti, che si ritrovano dunque, al momento dell’"arrivederci e grazie", con la chance di provare la via dell’interinale. Una possibilità non immediata – va prima rinnovata la convenzione in scadenza con l’agenzia incaricata delle assunzioni interinali – e che non è detto riguardi automaticamente i giornalisti per adesso "sfrattati" – già ieri mattina i loro uffici erano stati assegnati a Paolo Ciani e segretaria – e costretti ad affidare a un nuovo concorso le loro speranze di tornare al lavoro in Regione. (m.b.)